É il 30 Settembre 1998 e Rosenborg e Juventus si sfidano nella seconda giornata del girone di qualificazione della UEFA Champions League 1998-99 allo ‘Lerkendal Stadion’ di Rosenborg (Norvegia).
In casa bianconera sta per avvenire una clamorosa ‘rivoluzione’. Il grande Marcello Lippi poco dopo questa partita rassegnerá le dimissioni da allenatore ed al suo posto arriverá il giovane e rivoluzionario Carlo Ancelotti. Dopo l’iniziale scetticismo dei tifosi la squadra sembra aver intrapreso la giusta via. Peró alla fine sará solo un deludentissimo settimo posto che varrá solo l’accesso per l’europa verso la Coppa Intertoto. Dall’altra parte c’é il Rosenborg che vive (come il calcio norvegese di quegl’anni) un momento roseo; ed é sempre un ostacolo ostico da superare.
Buona Visione!
Stagione 1998-1999 – Champions League – 2ª giornata
Trondheim – Lerkendal Stadion
Mercoledì 30 settembre 1998 ore 20.45
ROSENBORG-JUVENTUS 1-1
MARCATORI: Inzaghi 27, Skammelsrud rigore 69
ROSENBORG: Jamtfall, Basma, Bragstad, Hoeftun, Bergdoelmo, Strand (Winsnes 83), Skammelsrud, Berg, Soerensen (Hernes 55), Rushfeldt (Dahlum 62), Jakobsen
Allenatore: Trond Sollied
JUVENTUS: Rampulla, Birindelli, Tudor, Montero, Mirkovic (Pessotto 77), Tacchinardi, Deschamps, Zidane (Zalayeta 79), Davids, Inzaghi (Fonseca 61), Del Piero
Allenatore: Marcello Lippi
ARBITRO: Ancion (Belgio)
RIGORI FALLITI: Skammelsrud 79 (Rosenborg)
Inzaghi ancora Rapinator mette il piedino ed è gol
RAMPULLA 8. Grande protagonista della serata. Per mezz’ora non corre alcun pericolo. Ha il maglione fosforescente color carota e certo non passa inosservato. Non è bravo ma bravissimo nell’unica occasione da gol che i norvegesi creano nel primo tempo. Riflessi e scatto felino: perfetta la sua respinta d’istinto. Concede il bis tuffandosi a sventare una capocciata di Dahlum ed evitando un gol sicuro: esagera parando pure un rigore.
BIRINDELLI 5,5. Parte su Jacobsen in un duello fra mini giocatori che fa tenerezza. Dopo mezz’ora Lippi lo dirotta a sinistra per arginare le avanzate di Sorensen che creano sempre scompiglio da quella parte. Ma non fa sfracelli. Spiana Skammelsrud provocando un rigore assolutamente indiscutibile.
TUDOR 6. Perfetto o giù di lì nel controllo di Rushfeldt. Con il gigante norvegese ingaggia un duello ad alta quota in cui il croato ha quasi sempre la meglio. Soffre nella ripresa quando gli avversari si fanno meno timidi.
MONTERÒ 6,5. Ci voleva il suo ritorno per dare compattezza alla difesa. Spazza via e pilota i compagni di reparto. In attesa di Ferrara è lui il collante della retroguardia juventina.
MIRKOVIC 5,5. Il meno efficace dei quattro difensori. Concede troppo spazio all’avversario che si proietta dalle sue parti, offre ogni volta un senso di desolante precarietà. Lippi allora lo sposta a destra cercando di semplificargli il compito.
(Dal 32’st Pessotto sv).
TACCHINARDI 5,5. Partenza gagliarda, fa muro a centrocampo dando man forte a Deschamps. Ma con il passare dei minuti patisce il dinamismo e lo spirito d’iniziativa di Berg.
DESCHAMPS 6. Partita dopo partita sta ritrovando le cadenze normali. Prezioso intercettatore delle avanzate norvegesi, buono anche come rampa di lancio per gli attaccanti.
DAVIDS 6,5. Nulla di nuovo da segnalare. Indispensabile nel ruolo di traghettatore di palloni, suo il tiro da cui scaturisce il gol del vantaggio. Dubbio il fallo che viene punito con il secondo rigore.
DEL PIERO 6. Sta tornando quello di sempre. Si tuffa nel cuore della difesa del Rosenborg con spunti vecchia maniera. Prova il tiro che l’ha reso famoso in tutto il mondo, ma, almeno in quello, per ora la fortuna gli volta le spalle. Quelli del Rosenborg diventano matti per cercare di renderlo innocuo. Due volte al tiro in avvio di ripresa, nel primo caso fa tutto benissimo, ma purtroppo si impappina al momento della conclusione.
INZAGHI 6,5. Ancora Pippo in versione Rapinator: guarda caso sul rasoterra di Davids c’è il suo piedino dorato, basta un tocco ed il gol è servito. Davvero un predestinato.
(Dal 16’st Fonseca sv).
ZIDANE 6. A volte fa tutto benissimo ed è lo Zizou che ha messo ko il Brasile. Altre volte sembra che lasci il posto al suo gemello, perchè si perde in ghirigori non degni della sua fama. Alla Juve così non può bastare.
(Dal 34′ st Zoloyetasv).
LIPPI 6. Cinquanta panchine europee. Non le festeggia nel modo sperato, ma ritrova una Juventus che sa combattere, anche se si complica l’avventura di Coppa.
Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 1 Ottobre 1998