É il 31 Ottobre 1971 e Milan e Juventus si sfidano nella quarta Giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio Serie A 1971-72 allo Stadio ‘San Siro – Giuseppe Meazza‘ di Milano.
La Juventus si appresta a vincere il suo Quattordicesimo Scudetto dopo una battaglia senza esclusioni di colpi con Milan e Torino. Alla fine di questo Campionato la classifica si legge così :
Prima e Campione d’Italia: Juventus Punti 43
Seconda/Terza: Milan e Torino Punti 42
Buona Visione!
Stagione 1971-1972 – Campionato di Serie A – 4 andata
Milano – Stadio San Siro
Domenica 31 ottobre 1971 ore 14.30
MILAN-JUVENTUS 1-4
MARCATORI: Bettega R. 16, Bettega R. 28, Causio 39, Bigon 58, Anastasi 88
MILAN: Cudicini, Sabadini, Anquilletti, Biasiolo, Schnellinger, Magherini (Zignoli 71), Sogliano, Benetti, Bigon, Rivera, Prati
Allenatore: Nereo Rocco
JUVENTUS: Carmignani, Spinosi, Marchetti G., Furino, Morini (Roveta 55), Salvadore, Haller, Causio, Anastasi, Capello F., Bettega R.
Allenatore: Cestmir Vycpalek
ARBITRO: Francescon
CAUSIO, rivincita con rabbia
L’entusiasmo di Haller per la prova delia squadra –
Anastasi si ripropone per la Nazionale –
La lucida diagnosi di Capello –
Polemico Spinosi: « Dopo Verona dicevano che eravamo da serie B »
dal nostro inviato Milano, lunedi mattina.« Una partita esaltante, tatticamente perfetta. Senz’altro la più bella della stagione. Abbiamo ampiamente riscattato Verona».
Chi parla è Helmut Haller negli spogliatoi di San Siro dopo il clamoroso successo sul Milan. Per l’asso tedesco è stato determinante il gioco in prima battuta sviluppato dalla Juventus.
“Siamo andati troppo forte per un Milan che avverte l’assenza di Rosato — ha aggiunto — Eccezionale la prestazione di Bettega e Anastasi i quali hanno effettuato scambi velocissimi. Per quanto mi riguarda ho assunto una posizione arretrata per “risucchiare” in avanti Sognano e aprire dei corridoi nei quali si sono inseriti, a turno, Causio e Furino. L’unico momento difficile, l’abbiamo passato dopo l’uscita di Morini. Adesso siamo nelle prime posizioni della classifica e speriamo di restarci a lungo”.
Torniamo a Milan-Juventus ed ai suoi protagonisti. Causio, che rientrava in squadra, ha fornito una prestazione maiuscola. E’ polemico con chi l’aveva criticato. Dice:
“Di me preferisco non parlare. li punteggio con cui abbiamo sconfitto i rossoneri è meritato. Il Milan? Non l’ho visto”.
Ecco Bettega. Ha segnato due magnifiche reti:
“Mercoledì con l’Aberdeen ne avevo fallite un paio, mi riservavo di farle a San Siro. Contro il Milan potevo segnare anche tre gol, ma sono contento così. Un attaccante ha bisogno di un po’ di fortuna per andare a bersaglio. L’ho avuta sulla seconda rete anche se ho deviato intenzionalmente il pallone di tacco”.
Arriva Anavtasi. Ha giocato benissimo frastornando Anquilletti ed ha avuto la soddisfazione di siglare l’ultima rete: “Per noi era solo questione di concentrazione. Il Milan è rimasto sorpreso dalla nostra partenza a razzo e non è più riuscito a rimontare”.
Qualcuno chiede ad Anastasi se pensa di entrare in concorrenza con Boninsegna per la maglia azzurra in occasione dell’incontro con l’Austria,
“Non sta a me decidere — replica — certo però un pensierino adesso incomincio a farlo”
Capello spiega che la Juventus ieri ha semplicemente giocato in trasferta come normalmente gioca a Torino:
“Tre gol al passivo il Milan non poteva rimontarli”.
Vycpalek elogia la prova dei bianconeri:
“Abbiamo indovinato le marcature. In queste partite conta molto chi segna per primo. Visto Causio? Basta fargli un po’ di paura e lui gioca ad altissimo livello. Un rientro positivo in ogni senso. Rispetto ai compagni era fresco di energie e non ha tradito le aspettative. Tutti si sono battuti bene sul piano individuale e collettivo. Intelligente la condotta di Haller, notevole l’apporto di Anastasi che è tornato quello dei bei tempi. Adesso si sacrifica persino e i risultati si vedono: è forse il migliore centravanti italiano. Furino ha controllato Rivera in modo perfetto. Bravissimi tutti”.
Il trainer dice poi che la Juventus si esalta contro gli squadroni, ma che in futuro dovrà esaltarsi anche contro gli avversari minori,
“Possiamo batterci alla pari con Inter e Milan per il titolo. La squadra è in progresso. Ha disputato una gara stupenda per agonismo e gioco, specie nel primo tempo. Nella ripresa si è difesa con ordine sfiorando altri gol in contropiede. Siamo quasi al livello di rendimento dell’anno scorso”.
Furino parla di Rivera:
“Non ha fatto molto. Forse ha risentito della giornata negativa della squadra. Noi siamo andati davvero forte”.
Interviene Morini, zoppica per una ginocchiata infertagli da Bigon al quadricipite destro, botta che l’ha costretto a rientrare negli spogliatoi dieci minuti dopo l’inizio della ripresa:
“Non volevo uscire, ma il dolore era insopportabile. Bigon è un buon centravanti, tuttavia basta stare attenti e si riesce a neutralizzarlo. Eravamo tutti in giornata di grazia. Nessuno ha cercato di strafare, non era necessario. In altre occasioni abbiamo peccato di presunzione ma è un male di tutte le grandi squadre. L’importante è giocare con determinazione e tranquillità e daremo grosse soddisfazioni ai nostri sostenitori”.
Morini dovrebbe essere disponibile per l’amichevole che la Juventus ha in programma giovedì a Biella.
Spinosi ha controllato molto bene Prati:
“Non sono al massimo della forma ma ho concesso poche volte l’iniziativa al mio diretto avversario. Prati è più forte dell’anno scorso però non ha segnato mentre nell’ultimo torneo aveva centrato il bersaglio sia a Torino che nel ritorno a Milano. Scudetto? E’ presto per parlarne. Due settimane fa, dopo la sconfitta di Verona, dicevano che eravamo squadra di serie B”.
Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 1 Novembre 1971