4 Settembre 1966: Savona – Juventus

É il 4 Settembre 1966 Savona e  Juventus si sfidano in questa sfida valevole per il Primo Turno della Coppa Italia 1966-67 allo StadioValerio Bacigalupo’ di Savona.

É una Juventus che conquista il suo tredicesimo Scudetto con un finale a sorpresa nell’ultima giornata del campionato. Infatti tutti danno la ‘Grande Inter‘ come prossima vincitrice dell massimo traguardo. Peró un ‘harakiri‘ nerazzurro a Mantova da il tricolore ai nostri ‘eroi’.

Dall’altra parte c’é un Savona che vive il suo piú bel periodo calcistico della sua storia. Milita infatti in Serie B, una categoria mai piú assoparata dai liguri.

Buona Visione!

 

savona

Stagione 1966-1967 – Coppa Italia – 1° turno Savona
Stadio Valerio Bacigalupo
Domenica 4 settembre 1966 ore 16.30
SAVONA-JUVENTUS 0-1 – Dopo i tempi supplementari
MARCATORI: De Paoli 96

SAVONA: Ferrero, Persenda, Fochesato, Zoppelletto, Pozzi, Natta, Furino, Gittone, Fazzi, Fascetti, Benigni
Allenatore Ercole Rabitti

JUVENTUS: Anzolin, Gori A., Leoncini, Bercellino G., Castano, Salvadore, Favalli, Del Sol, De Paoli, Cinesinho, Menichelli
Allenatore: Heriberto Herrera

ARBITRO: Bernardis


 

Sorprese e conferme nel primo turno di Coppa Italia
Il Savona soltanto nei tempi supplementari cede alla Juventus: 0-1 
De Paoli ha realizzato la rete decisiva – 
Incidente a Gori – 
Un palo colpito da Leoncini ed uno dal savonese Fascetti – 
Diciottomila spettatori 

DAL NOSTRO INVIATO 

Savona, lunedì mattina. Con un goal di De Paoli realizzato al 5′ del primo tempo supplementare la Juventus ha sconfitto il Savona, superando il turno di qualificazione della Coppa Italia. La rete è nata da un’azione di calcio d’angolo battuta da Menichelli verso Cinesinho. La palla centrata dal brasiliano non era sfruttata da Pavalli. ma De Paoli, da pochi passi, riusciva a battere il portiere savonese Ferrerò. Un goal fortunoso, ma comunque ineccepibile dal punto di vista del regolamento, un goal che ha premiato lo sforzo gagliardo della Juventus, condannando invece il Savona, che pure si era battuto con molto coraggio e con grande volontà. Il successo dei bianconeri era previsto, ma c’è da dire che è costato assai di più di quanto si potesse credere alla vigilia. Questo per merito speciale dei biancoblù savonesi, che inorgogliti dal fatto di dover incontrare una squadra d’alto rango, e spronati da un pubblico meraviglioso (18 mila spettatori per un incasso superiore ai 19 milioni, e non dimentichiamo che Savona è una città di 90 mila abitanti), hanno saputo contrapporre alla maggiore classe dei rivali la loro strenua difesa, infoltita per la circostanza da molti uomini, tutti pronti al recupero, caparbi nella lotta, e disposti a non concedere spazio agli attaccanti juventini. Rabittì, al termine della partita , ha parlato di «ragnatela protettiva al centrocampo », ma l’eufemismo usato dall’allenatore ligure deve essere subito smontato: il Savona ha operato essenzialmente in contropiede con due uomini soli (Fazzi e Benigni), e con tre altri elementi essenzialmente mediani per temperamento e abitudini (Furini, Fascetti e Gittone). 

Sono elementi molto bravi, generosi, ma certe volte, specie i difensori, hanno superato il limite del lecito, se si pensa che il terzino Fochesato ha commesso dodici falli sull’ala juventina Favallì, dodici interventi  ‘o la va o la spacca’ che l’arbitro Bernardis ha sempre punito, permettendosi però solo di ammonire il rude difensore al nono fallo, tollerando poi tutti gli altri… E con Fochesato, tra i ‘duri’, bisogna aggiungere Natta, Persenda e anche Gittone. 

Il Savona, del resto, ha risposto con i mezzi di cui dispone al gioco non ancora a posto dei bianconeri. La Juventus vista ieri in Liguria è stata la peggiore Juventus degli ultimi anni. In difficoltà anche la difesa, con Castano spaesato e sbalestrato da un Bercellino che non sapeva controllare il guizzante Fazzi, che è un bravo giocatore, ma non è certo un fuoriclasse. Doveva essere questa la partita di Leoncini che, libero da impegni per la rinunciataria tattica dei savonesi, avrebbe dovuto spaziare in zona goal, tentando anche il tiro a rete. Invece Leoncini è apparso l’ombra del forte giocatore che avevamo ammirato alcune volte nella scorsa stagione, e senza il suo apporto a poco sono serviti i lanci intelligenti di Cinesinho, le corse perenni di Del Sol e gli spunti veloci di Favalli. Se dovessimo parlare di De Paoli dopo la prova di ieri non potremmo che trarre conclusioni negative. Insufficiente il suo apporto alla dinamica del gioco, inutili i suoi spunti dì velocità, strano il suo estraniarsi dal gioco alla ricerca di chissà quale aiuto. De Paoli ieri non è piaciuto, ma sarà bene non esagerare in giudizi negativi perché le ragioni della sua prova parzialmente Inutile sono molte. 

Prima la strenua difesa degli avversari, poi l’abbandono in cui è stato lasciato, e infine la tattica stessa Juventina, che spersonalizza chi, come De Paoli, usava far breccia con azioni isolate. Bisogna pertanto attendere prima di criticare il neo-centravanti bianconero. Solamente quando tutto l’ingranaggio della squadra funzionerà a dovere, solamente allora, De Paoli potrà emergere nella Juventus di Heriberto Herrera. 

Un sole caldo di piena estate, stadio pressoché gremito con molti striscioni biancoblù e molte bandiere bianconere. Inizio prudente con il Savona che tradisce subito le sue in- tenzioni, arretrando sulla li nea del centrocampo tre attaccanti, Gittone, Furino e Fascetti. La Juventus è quella di sempre. Molto movimento ma poco gioco. Si vede Cinesinho impegnato nel lanciare palloni utili a tutti, ma Favalli, De Paoli, Menichelli sentono ben presto la rabbia combattiva degli avversari e non rischiano molto. La prima occasione è per il Savona, con Fazzi lanciata da Fascetti. Il centravanti savonese scarta Bercellino I fermo, supera Castano in finta e aggira Gori. Poi, solo davanti ad Anzolin, tira fuori. In quel momento Gori cadeva a terra: era stato colpito al sopracciglio destro da un’involontaria gomitata dello stesso Fazzi. Perde sangue e si rende necessarlo un vistoso cerotto. 

Al 21′ Favalli azzecca un tiro fortissimo, ma il portiere savonese Ferrerò ferma in due tempi. La ripresa segna un leggero risveglio juventino, ma i savonesi ritornano in forze, giungendo vicino al goal al 27′ con un centro di Fochesato non sfruttato da Gittone. Sul finire dell’incontro i padroni di casa accusano la fatica e gli attaccanti bianconeri prendono il sopravvento: al 41′ anche Salvatore avanza in area, ma manca una facile occasione, e al 44′ De Paoli fallisce il goal in modo addirittura clamoroso. Nei tempi supplementari la rete di De Paoli già descritta all’inizio, poi un palo di Leoncini al 12′ che poteva portare il risultato sul 2 a 0, e infine un altro palo di Fascetti (su punizione, al 3° minuto del secondo tempo supplementare) con una palla che dopo avere battuto per terra colpisce il montante sinistro della porta di Anzolin per finire fuori. Un rischio gravissimo per la Juventus. 

Giulio Accatino

tratto da: La Stampa 5 Settembre 1966

 

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