6 Febbraio 1972: Juventus – Verona

É il 6 Febbraio 1972 e Juventus e Verona si sfidano nella Seconda Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1971-72 allo Stadio ‘Comunale’ di Torino.

La Juventus si appresta a vincere il suo Quattordicesimo Scudetto dopo una battaglia senza esclusioni di colpi con Milan e Torino. Alla fine di questo Campionato la classifica si legge così :

Prima e Campione d’Italia : Juventus Punti 43

Seconda/Terza : Milan e Torino Punti 42

Dall’altra parte c’é un Verona che sfiora la retrocessione ma si salva per un solo punto in piú di Mantova e Catanzaro che non evitano la temuta sorte.

Buona Visione!


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Campionato di Serie A 1971-1972 – 2 ritorno
Torino – Stadio Comunale
Domenica 6 febbraio 1972 ore 15.00
JUVENTUS-VERONA 4-0
MARCATORI: Novellini 21, Anastasi 34, Capello F. 54, Capello F. 83

JUVENTUS: Carmignani, Spinosi, Marchetti G., Furino (Savoldi 63), Morini, Salvadore, Causio, Haller, Anastasi, Capello F., Novellini
Allenatore : Cestmir Vycpalek

VERONA: Colombo, Nanni, Sirena, Ferrari, Batistoni, Mascalaito, Orazi, Bergamaschi, Mariani, Mascetti, Enzo
Allenatore : Ugo Pozzan

ARBITRO: Menegali



Verona travolto dalla progressione dei bianconeri 
La spinta da Causio e Marchetti 
Trascinata dai due mattatori, la squadra di Vycpalek è parsa in piena salute 
Freddezza di Capello goleador – 
Il sogno dei veneti è durato solo 21 minuti 

Dimostrazione di potenza e di carattere della Juventus, con il Verona infilato da quattro bellissimi gol e via via sgretolato dal ritmo dei bianconeri, che hanno avuto in Causio e Marchetti due gladiatori, due trascinatori impareggiabili. Così, con una partita disputata in accelerazione progressiva e con ben poche pause, la Juve ha superato anche quest’ostacolo, si è vendicata ampiamente della sconfitta patita nel girone di andata, è tornata in testa alla classifica per via del contemporaneo scivolone del Milan, infilato da due gol della Fiorentina che ieri allo stadio torinese sono stati accolti — via radio — da ovazioni corali. Non era stato difficile, alla vigilia, prevedere che la Juventus non avesse molto da temere dalla reale forza del Verona, e che gli unici perieoli poteva procurarli l’ansia di segnare, ed il conseguente possibile nervosismo degli stessi bianconeri. 

Il primo quarto d’ora ha fatto temere una situazione del genere; fallito un gol subito per un imperfetto controllo di Novellini a cinque metri da Colombo, Capello e colleghi hanno preso di petto il «muro» difensivo veronese, premendo anche con i difensori, ma con il solo risultato di far mucchio in area avversaria, favorendo il lavoro di rottura degli uomini di Pozzan. Al 12″ minuto è stato addirittura il Verona a sfiorare il vantaggio, un clamoroso errore di Enzo ha graziato Carmignani, ma al primo contrattacco con un po’ di spazio a disposizione, la capolista è andata in gol al 21′ con un’azione magnifica per semplicità ed efficacia: sicuro intervento difensivo di Marchetti, palla sulla sinistra per Causio, lungo scatta e cross rientrante, spaccata in corsa di Novellini e palla alle spalle di Colombo, che l’ha sfiorata senza poterla trattenere. Segnata la prima rete, la partita è diventata facile per la Juventus anche se non sempre il gioco si è snodato con fluidità fra i reparti. Comunque non è certo questo il momento, per i bianconeri, di badare troppo allo spettacolo, che del resto è già abbondantemente fornito dalla strapotenza atletica di alcuni elementi e dalla freddezza di altri in zona gol. Causio e Marchetti, come si è detto, sono stati i mattatori della giornata. Il primo ha giocato più avanti del solito (con Haller più prudente), portando palloni su palloni sulle fasce laterali, offrendo passaggi invitanti ai compagni, come quello del primo gol.

Dopo i due maggiori protagonisti viene Novellini, il quale si è inserito bene nelle manovre offensive. Non è un Bettega perché non ha il colpo dì testa di Roberto, ma è svelto di piede, e lo aveva già dimostrato a Vicenza colpendo il montante con un magnifico tiro basso. Il suo gol ieri è stato un piccolo I capolavoro di tempismo, come altrettanto pronto è stato il centro alto sul quale Anastasi ha messo a segno il secondo. E ad un minuto dalla fine era ancora lui a girare in corsa, benissimo, un passaggio di Marchetti, costringendo Colombo ad una difficile parata bassa. Un po’ in ombra i centrocampisti, ma Capello si è riscattato con due gol magnifici per freddezza si esecuzione e sicurezza di tocco. In difesa, grossa incertezza collettiva sul gol sbagliato da Enzo (Morini che si lascia sfuggire in velocità Mariani, Spinosi che « dimentica » Enzo, Carmignani che se ne sta immobile fra i pali senza tentare l’uscita), ma progressivo miglioramento con il passare dei minuti sull’esempio di Marchetti e di Salvadore, l’unico a mantenere la calma nella fase iniziale, quando tutti avevano i nervi tesi per l’ansia di segnare e per il timore di sorprese. Una Juventus in piena salute, quindi. 

Il Verona ha fatto il possibile, il trainer Pozzan inserendo Enzo come seconda punta a fianco del vivace Mariani aveva voluto giocare anche qualche carta in attacco, ma è chiaro che la partita era impostata sulla difensiva, con un folto sbarramento a centrocampo. Le consegne dei difensori veneti erano piuttosto rigide, stando ai primi durissimi interventi di Batistoni su Anastasi e di Ferrari su Causio, ma per fortuna l’arbitro romano Menegali ha mostrato subito la sua mano ferma ammonendo al secondo fallo ì due atleti, facendo intendere a tutti di non essere disposto a lasciare che la partita diventasse una battaglia. Già al secondo minuto, ieri, Batistoni ha atterrato Anastasi con una durissima botta al fianco, trascurando la palla per « entrare » sul corpo dell’avversario. L’inizio rabbioso della Juventus ha messo in difficoltà la difesa veronese che ha rischiato di incassare subito un gol, quando Causio da destra ha centrato liberando Novellini, il quale però non è riuscito a controllare il pallone favorevole. Al 10′ Sirena si è salvato con un placcaggio da rugbista sullo scatenato Haller, al 12′ l’unica occasione per il Verona fallita da Enzo, che lasciato solo davanti a Carmignani ha deviato di testa sul fondo un preciso cross di Mariani. 

La Juventus ha reagito con rabbia ed al quarto d’ora Haller ha « liberato » Furino con un passaggio preciso: il mediano ha tirato basso, con forza, ma Batistoni ha evitato il gol con un salvataggio acrobatico, un metro davanti alla porta. Gol rimandato di pochi minuti. Al 21′ il passaggio di Marchetti a Causio. lo scatto dell’ala sulla fascia laterale sinistra, il cross e la botta vincente in spaccata di Novellini. Per il Verona era la fine di ogni illusione, per la Juve l’inizio della vera partita, da giocare a nervi distesi. Al 25′ Anastasi da fondo campo ha centrato per Causio che ha fallito l’aggancio di un soffio, al 34′ i bianconeri hanno raddoppiato. Ancora Causio iniziatore della manovra con un tocco per Novellini, il quale quasi dal (onde ha centrato alto in area veronese dove Batistoni ha messo Anastasi nella condizione di sennnre con un secco colpo di testa. La ripresa è stata aperta da una debole deviazione testa di Orazi poi la Juventus ha ripreso a lanciarsi in avanti con folate impetuose. Al 9′, dopo una mischia in area veronese. Novellini dal fondo ha centrato benissimo all’indietro per Capello il quale, in corsa, con una sicurezza di tocco eccezionale, ha battuto Colombo con un violento tiro di esterno destro quasi nel « sette ». 

Al 25′ è stato Carmignani a mettersi in mostra con una deviazione su staffilata centrale dell’avanzante Sirena, alla mezz’ora un tiro di Orazi è stato fermato in area dal braccio di Soinosi senza che Menegali (il solo errore della giornata) ritenesse di concedere il rigore. Un minuto dopo Haller si infilava bene in area ma si faceva ribattere il tiro dal bravo Colombo, ma al 31 il Verona incassava il quarto gol. Su un lungo cross dalla sinistra di Marchetti, la difesa veneta aveva un’incertezza. Capello dalla parte opposta arrivava solo sulla palla, la controllava con freddezza e la calciava in rete giusto sull’uscita di Colombo, prendendolo in controtempo. Soddisfatta, ma non placata, la Juventus dimostrava di avere ancora benzina sfiorali do il gol con Anastasi e Novellini mentre Savoldi (che aveva sostituito Furino, dolorante per una botta ricevuta da Mascetti) sprecava palloni favorevoli per il consueto eccesso di dribbling. Era sufficiente comunque il 4 a 0 per chiudere la giornata in modo trionfale. Quattro gol, conferma della salute delle possibilità della squadra, notizie favorevoli dagli altri campi. E adesso a Bergamo, di nuovo con il morale alto. 

Bruno Perucca
tratto da: La Stampa 7 febbraio 1972



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