Attraverso il Canale Youtube Ufficiale della Serie A vi proponiamo un gustoso amarcord di questa data odierna. É il 6 Gennaio 2021 e Juventus e Milan si affrontano nella Trentaseiesima giornata del Campionato Italiano di Calcio Serie A TIM 2020/21
Nonostante le vittorie di Coppa Italia e Supercoppa Italiana la squadra non convince ed Andrea Pirlo sarà esonerato a fine annata.
Buona Visione!
Stagione 2020-21 – Serie A – 36esima Giornata
Stadio ‘San Siro – Giuseppe Meazza’ – Milano
Mercoledì 6 Gennaio ore 20.45
MILAN-JUVENTUS 1-3
RETI: Chiesa 18′ pt, Calabria 41′ pt, Chiesa 17′ st, McKennie 31′ st
MILAN: G. Donnarumma; Dalot (36′ st Maldini), Kjaer (36′ st Kalulu), Romagnoli, Hernandez; Calabria (36′ st Conti), Kessie; Castillejo, Calhanoglu, Hauge (22′ st Brahim Diaz); Leao
A disposizione: Tatarusanu, A. Donnarumma, Musacchio, Duarte, Frigerio, Colombo
Allenatore: Stefano Pioli
JUVENTUS: Szczesny; Danilo, Bonucci, de Ligt, Frabotta (42′ st Demiral); Chiesa (18′ st Kulusevski), Bentancur (29′ st Arthur), Rabiot, Ramsey (29′ st Bernardeschi); Dybala (19′ st Dybala) , Ronaldo
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Chiellini, Di Pardo, Portanova, Fagioli, Da Graca
Allenatore: Andrea Pirlo
ARBITRO: Irrati
ASSISTENTI: Costanzo, Longo
QUARTO UFFICIALE: Doveri
VAR: Orsato, Mondin
AMMONITI: 15′ st Bentancur, 27′ st Danilo, 45′ st Romagnoli
Prima sconfitta per la capolista, che aveva pareggiato con una prodezza di Calabria. Bianconeri quarti, scavalcato il Napoli.
Nel suo vecchio stadio il flemmatico Pirlosi reimpossessa della Juve e riapre il campionato. Forse è l’inizio di una nuova storia. La vecchia regina non riparte grazie al solito Cristiano Ronaldo, ma alla freschezza e alla forza esplosiva dell’ultimo arrivato, Federico Chiesa che, in questo stadio e con la maglia della Fiorentina, aveva segnato alla seconda giornata contro l’Inter. Stavolta firma una doppietta, la prima in bianconero, condita dal definitivo 3-1 dell’americano McKennie e strappa un sorriso al suo allenatore. La Juve, a caccia della vecchia anima, in un colpo solo supera Sassuolo, Napoli e Atalanta e si insedia al quarto posto, lontano 7 punti dal Milan che potrebbero diventare 4 se i bianconeri dovessero vincere il recupero contro Gattuso. Insomma, potrebbe nascere un’altra storia. A patto che quella di San Siro non sia solo una magnifica illusione.
Pirlo è anche fortunato visto che stava per sostituire Chiesa prima del secondo acuto, quello che spacca la partita.La notte di Pioli, invece, è amara. Il Milan perde dopo 27 giornate di campionato e 304 giorni, senza neppure troppo demeritare, considerando che in partenza deve fare a meno di sette giocatori, sei potenziali titolari, gli ultimi due (Krunic e Rebic) fermati dal Covid in mattinata. Eppure per un tempo il Diavolo gioca alla pari, mostrando più cuore dei rivali e un’organizzazione migliore. La Juve vince alla distanza, sfruttando la panchina.
Madama va a strappi. Allarga bene il gioco con Chiesa e Frabotta, padroni sulle fasce e s’accende grazie al talento ritrovato di Dybala. Ronaldo può prendersi una giornata di vacanza. Federico è scatenato: colpisce un palo con un tiro imprendibile di controbalzo e rompe l’equilibrio dopo una triangolazione veloce con la Joya, in cui brilla per assenza Theo Hernandez.
Il Milan, incerottato, è sul pezzo: dinamico, reattivo, intraprendente. Calhanoglu guida la carica. Szczesny è chiamato agli straordinari sul turco, su Leao e persino sul compagno Ramsey, che sfiora l’autogol. Niente può fare il polacco sul piattone millimetrico di Calabria, che impersona lo stile rossonero: un terzino diventato mediano per necessità. L’azione, al tramonto del primo tempo, è viziata da una spinta di Calhanoglu su Rabiot apparsa irregolare.
Nella ripresa la Juve alza il baricentro, consapevole che il pari non le può bastare. Dybala spreca un contropiede. Ma, come aveva fatto nel primo tempo, innesca Chiesa, che sembrava essersi un po’ addormentato. D’incanto la freccia bianconera si rianima, punta lo stralunato Theo e indovina l’angolo giusto con un tiro secco e preciso. Proprio un istante prima di lasciare il posto a Kulusevski.
Il Milan cerca di riacchiappare il risultato per la seconda volta e protesta con l’arbitro Irrati, che non sanziona l’intervento di Bentancur, già ammonito, su Castillejo. Ma non c’è più partita. Il Milan è stanco e non ha risorse in panchina. La Juve capisce che può svoltare. McKennie, entrato al posto di Dybala, firma il 3-1 e l’assist glielo regala proprio Kulusevski. La Juve si rilancia e guarda al futuro con rinnovata fiducia. Ma non basta una partita a cambiare una stagione. Serve continuità. Il Milan resta primo. Ora deve recuperare gli infortunati e non perdere la leggerezza che lo ha trascinato sino qui.
Alessandro Bocci
tratto da: Milan-Juventus 1-3: Chiesa show con doppietta e McKennie, la Signora ferma il Diavolo