6 Marzo 1991: Liegi – Juventus

É il 6 Marzo 1991 e Liegi (Belgio) Juventus  si sfidano nella gara di andata dei Quarti di Finale della Coppa delle Coppe 1990-91 allo Stadio ‘Gilles Magnée di Liegi.

La Juventus tenta di riapproparsi dello scettro di squadra ‘piú forte della penisola’ con una nuova dirigenza tecnica affidata ad un allenatore del famigerato ‘calcio champagne’ Luigi Maifredi. Dopo un inizio di campionato incoraggiante i bianconeri naufragano tra caterve di gol presi ed addirittura a fine campionato si trovano fuori dalle Coppe Europee dopo 27anni.

In Europa la Vecchia Signora si fa valere almeno fino alle semifinali della Coppa delle Coppe. Li infatti trova i blaugrana del Barcellona e si deve arrendere non senza combattere peró.

Buona Visione!

 

liegi

 

Stagione 1990-1991 – Coppa delle Coppe – Quarti, andata
Liegi – Stadio Gilles Magnée
Mercoledì 6 marzo 1991 ore 20:30
LIEGI-JUVENTUS 1-3
MARCATORI: Wegria autorete 32, Baggio R. 43, Julio Cesar 48, Houben 82

LIEGI: Munaron, Wegria, Waseige, Houben, De Sart, Machiels (Giusto 46), Boffin (Foguenne 62), Quain, Krncevic, Ernes, Malbasa
Allenatore: Robert Waseige

JUVENTUS: Tacconi, Luppi, Julio Cesar, Corini, De Marchi (Napoli N. 46), De Agostini, Haessler, Marocchi (Alessio 69), Casiraghi, Baggio R., Fortunato D.
Allenatore: Luigi Maifredi

ARBITRO: Schmidhuber (Germania Ovest)



LE PAGELLE BIANCONERE
Baggio e Julio Cesar, sette con lode 
Da sottolineare anche la prova di Luppi, De Agostini e Marocchi 
DAL NOSTRO INVIATO 
Julio Cesar, baluardo insuperabile anche ieri sera nel match di Coppa a Liegi 
Baggio ha segnato contro il Liegi la sua nona rete bianconera in Coppa 

Tacconi 6: era sceso in campo debilitalo dalla febbre (38,5°), ma ha parato il parabile. I belgi l’hanno graziato due volte, sul 3-0, poi Houbon con un gran destro al volo ha interrotto l’imbattibilità del portiere che, in Europa, durava da 803′. 

Luppi 6,5: in uno schema di rimessa, si è proiettato spesso a briglia sciolta nei corridoi liberi. Da una sua incursione è scaturito il cross dal fondo che, dopo i colpi di lesta di Casiraghi e Baggio e il tiro di Marocchi, ha sbloccato il risultato su autogol di Wegria. 

Julio Cesar 7: imperioso e autorevole ha bloccato Krncevic, una sua vecchia conoscenza con il quale aveva un conto in sospeso per due gol incassati nel Montpellier contro il Mulhouse. Con una bomba quasi da fondo campo ha siglato il 3-0, secondo eurogol stagionale. 

Corini 6: in un centrocampo più protetto e irrobustito, ha svolto il suo compito con umiltà e dedizione, senza strafare. Con un pizzico di fortuna avrebbe potuto segnare il quarto gol. 

De Marchi 6: ha presidiato la sua zona mantenendo le equidistanze con Julio Cesar, senza concedere grosse palle-gol agli avversari. Dopo l’intervallo, per una botta alla mandibola, ha lasciato il posto a 

Napoli (6) che ha trovato una Juventus rilassata ed esposta ai contrattacchi del Liegi con qualche brivido di troppo, e non di l’ebbro, per Tacconi. 

De Agostini 6,5: con la squadra più raccolta ma pronta a distendersi nei varchi, è apparso rigenerato, pronto a sganciarsi, a crossare e concludere: un suo bolide, sugli sviluppi di una punizione, ha sfiorato il montante. 

Fortunato 6: ha ripagato la fiducia di Maifredi puntellando il centrocampo con un lavoro oscuro ma redditizio. Se la squadra non si allunga, tutti i reparti soffrono meno e rendono di più. E anche le punte.

Haessler 6: utilizzato come tornante, ruolo che si confà alle sue caratteristiche, ha vivacizzato la manovra, cercando anche il gol da media distanza senza ricadere nel vizio del dribbling che, in spazi ristretti, lo penalizza. 

Marocchi 6,5: da un suo tiro, deviato con la gamba da Wegria, è iniziata la riscossa della Juventus. E’ apparso in chiaro progresso, più lucido nella distribuzione del gioco non dovendo sfiancarsi a rincorrere avversari di altri. Maifredi l’ha fatto rifiatare negli ultimi 20′ sostituendolo con 

Alessio (sv). 

Casiraghi 6: un lottatore cui manca un pizzico di fortuna per tornare ai migliori livelli. Già all’Olimpico con la Lazio era andato vicinissimo al gol. Ieri ci ha riprovato, a volte peccando anche un po’ di egoismo. Ma la forma é vicina. 

Baggio 7: forse il miglior Baggio di Coppa delle Coppe edizione export. Era ora. Un gol raffinato e tante giocate di classe. In crescita sul piano fisico e agendo da seconda punta, come nelle notti magiche mondiali, in spazi più ampi, ha potuto far brillare il suo talento.

Piercarlo Alfonsetti
tratto da: La Stampa 7 marzo 1991


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