6 Novembre 1977: Juventus – Atalanta

 É il 6 Novembre 1977 e Juventus ed Atalanta si sfidano nella settima giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1977-78 allo Stadio Comunale‘ di Torino.

É una Juventus che domina il calcio italiano. Alla fine di questo campionato i bianconeri infatti conquisteranno il loro diciottesimo Scudetto. Nessuno puo starle dietro tant’è che al secondo posto si afferma la sorpresa Lanerossi Vicenza.

Per quanto riguarda l’Atalanta, i bergamaschi evitano la retrocessione in Serie B per soli due punti.

Buona Visione! 

juventus

Stagione 1977-1978 – Campionato di Serie A – 7 andata
Torino – Stadio Comunale
domenica 6 novembre 1977 ore 14:30
JUVENTUS-ATALANTA 1-1
MARCATORI: Benetti 4, Libera 28

JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Virdis, Benetti, Bettega R. 
A disposizione: Marchese, Cabrini, Boninsegna
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ATALANTA: Pizzaballa, Cavasin, Mei, Vavassori, Marchetti, Mastropasqua, Manueli, Rocca, Paina, Festa, Libera
A disposizione: Bodini, Zavarise, Scala A
Allenatore: Giovann Battista Rota

ARBITRO: Benedetti
AMMONIZIONI: Benetti, Causio (Juventus); Libera, Mastropasqua, Festa, Mastropasqua 45+2 (Atalanta)
ESPULSIONI: Mastropasqua 45+2, Vavassori 78 (Atalanta)



Pizzaballa invece si ritrova in panchina all’inizio della stagione 1977-78 perché Titta Rota decide di puntare su un giovane cresciuto nel vivaio: si chiama Luciano Bodini e ha appena portato in B una Cremonese allenata da una vecchia gloria nerazzurra, Stefano Angeleri, dove ha giocato con gente come Emiliano Mondonico, Giancarlo Finardi e Cesare Prandelli. Esordisce in serie A contro il Perugia l’11 settembre parando un rigore al povero Renato Curi, tanto per far capire di che pasta è fatto. Nelle successive giornate difende la porta alla grande: l’Atalanta cade solo alla giornata numero 6 contro il Vicenza, quando l’Italia scopre Paolo Rossi che realizza due reti. Particolare curioso, in quella partita ci sono ben 3 doppiette, Rossi e Guidetti per i veneti, Rocca per i nerazzurri. La giornata dopo si va a Torino sul campo della Juventus, dove l’Atalanta manca dal dicembre 1972, quando la partita era finita a reti inviolate: i bianconeri si preparano giocando a tiro a segno in Coppa Campioni con gli irlandesi del Glentoran che tornano a Belfast con 5 pere (a zero) nel carniere.

Radiomercato dice che Bodini è già destinato ad affiancare la stagione dopo l’immarcescibile (solo poi si scoprirà davvero quanto…) Zoff per prenderne successivamente il posto. A Torino c’è molta curiosità di vedere in azione il 23enne portiere e viste le bocche di fuoco bianconere le occasioni non dovrebbero mancare: al Comunale nei turni precedenti il Foggia ha preso 6 reti e la Fiorentina 5, per capirci. Ma al fischio d’inizio, sorpresa, Bodini è in panchina, ufficialmente ko per un colpo di freddo, ma Corbani non esclude “un malanno forse diplomatico”. Paolo Arzano invece è più sottile, ma solo all’apparenza: “Certo Rota non ha voluto esporre il giovane e valido portiere in un incontro tanto difficile proprio al cospetto di una Juve che segue da vicino il giocatore”. In campo torna così Pizzaballa che non gioca una partita dallo spareggio di luglio a Bologna col Pescara. Dopo 3 minuti e 24 secondi sta già raccogliendo la palla che Benetti ha scagliato in rete dal limite. Sembra l’inizio di una Caporetto e invece è quello di un assedio rotto solo dal pareggio di Libera su una mezza papera di Zoff.

Pizzaballa comincia a ribattere colpo su colpo: due tiri di Benetti, un colpo di testa di Bettega, uno di Tardelli, uno di Virdis, due occasioni di Causio, un’altra di Tardelli e due di Gentile. Una cosa mai vista, il portiere che para tutto e in tutti i modi e 10 compagni a supporto. Anzi, 9 perché a fine primo tempo Mastropasqua prende il secondo giallo e torna anzitempo negli spogliatoi. Anzi, 8 perché a un quarto d’ora dalla fine a Vavassori salta la mosca al naso e dopo un fallo non rilevato insulta arbitro e guardalinee in tandem beccando un rosso diretto. Dopo quasi 3 minuti di recupero arriva il fischio finale, con tutti i nerazzurri intorno a Pizzaballa che viene portato a braccia negli spogliatoi. “Credo di avere disputato una buona partita” il suo commento all’insegna del minimalismo più totale, anche se incalzato da Giancarlo Gnecchi ammette che

“bloccare così la Juventus… C’è veramente da ubriacarsi anche se sono astemio”.

E il giorno dopo l’impresa spiega candidamente che “del resto un portiere in porta ci sta per parare, altrimenti può andare a fare qualsiasi altro mestiere”.

Ma dall’alto dei suoi 37 anni spiega anche di 

“non ritenersi pago perché alla mia età ho ancora molto da imparare e finché il fisico regge cerco di migliorarmi sempre di più”.

 

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