La Juventus cerca di fermare l’egemonia del Milan che da un paio d’anni o piú ammazza il campionatao senza scampo.Sará un impresa quasi impossibile in campionato, ma tant’é che con questo Roberto Baggio (capitano e uomo simbolo della squadra in Italia e nel mondo) tutto é possibile!
Buona Visione!
Campionato di Serie A 1992-1993 – 5 ritorno
Torino – Stadio Delle Alpi
Domenica 7 marzo 1993 ore 15.00
JUVENTUS-NAPOLI 4-3
MARCATORI: Di Canio 10, Platt 16, Zola 51, Ferrara 72, Ravanelli 73, Fonseca rigore 81, Moeller 88
JUVENTUS: Peruzzi, Torricelli, Baggio D. (Marocchi 58), Conte A., Kohler, Carrera M., Moeller, Platt, Ravanelli, Baggio R. (De Marchi 89), Di Canio
Allenatore: Giovanni Trapattoni
NAPOLI: Galli G., Ferrara, Cannavaro F. (Tarantino 60), Crippa, Corradini, Nela, Carbone A., Thern, Careca (Bresciani 77), Zola, Fonseca
Allenatore: Ottavio Bianchi
ARBITRO: Bettin
ESPULSIONI: Ferrara 75 (Napoli)
LE PAGELLE Di Canio una lama di laser
Kohler, bel colpo da finisseur
Zola ottimo, ma è troppo solo
Peruzzi 6. Ormai si è abituato a raccogliere i palloni in rete. Questa volta l’ha fatto senza esserne responsabile.
Torricelli 6. Gioca su Careca e lo contiene con disinvoltura, se non in un paio di occasioni.
D. Baggio 5,5. Torna a fare il terzino di fascia, ruolo che non gli piace. Se la vede con Carbone, che non è il nipotino di Garrincha, eppure lo salta nell’occasione del primo gol come se fosse piantato in terra. Dopo la partita di Oporto con la Nazionale ha perso smalto. Coraggio.
(67′ Marocchi 6. Di stima e perché è protagonista nel 3-2).
Conte 6,5. Meriterebbe di più per il gran lavoro, però nella ripresa concede troppo a Zola.
Kohler 7. Del difensore si sapeva. Non conoscevamo invece il finisseur capace di smarcare Di Canio con un tocco alla Baggio.
Carrera 6. Chiude i varchi come può, da libero arrangiato.
Moeller 6,5. Talvolta indispone il suo infilarsi in situazioni senza senso: non ha grandissima intelligenza tattica. Poi lo scopri decisivo, come gli capita spesso quest’anno.
Platt 6. Un gol di testa e un buon primo tempo a mettere ordine nel gioco bianconero. Nella ripresa si affloscia.
Ravanelli 6,5. Per i minuti che ha giocato, ha la miglior percentuale di realizzazione tra i bianconeri. Non ha talento, ci mette l’impegno anche quando deve inseguire l’avversario. Talvolta basta e avanza.
R. Baggio 6. Esce accompagnato da un’ovazione che cancella le polemiche della settimana ma che ci è parsa eccessiva, per quanto ha combinato. E’ vero però che costringe Ferrara al gioco duro fino all’espulsione e che il suo «numero» al 67′, dribbling e palla contro il palo, è balsamo per gli intenditori
(88′ De Marchi s.v.).
Di Canio 7. Andrebbe preso a calci quando si abbandona all’isteria (l’arbitro in un paio di occasioni lo grazia del secondo cartellino giallo). Quando invece i calci li dà lui, alla palla, combina cose egregie. Gol a parte è devastante fino al 2-0, poi cala e lo si rivede nell’assist del 4-3.
Galli 5,5. In uscita, sugli ultimi due gol, è tutt’altro che impeccabile.
Ferrara 6. Segna persino il gol del primo aggancio, dopo aver controllato (con le cattive) il Divin Codino. Merita la seconda ammonizione per un calcione tanto perfido, quanto inutile.
Cannavaro 5,5. Un acerbo Signor Nessuno.
(70, Tarantino s.v.)
Crippa 6,5. Altro socio della banda dell’isteria. Litiga con tutti e rischia l’espulsione con Conte, però quando fa il calciatore e non lo scalciatore regge bene il centrocampo.
Corradini 5. Prima Baggio, poi persino Ravanelli lo mandano in crisi. E provoca un probabile rigore su Di Canio.
Nela 5,5. Fa massa in mezzo alla difesa. Ma sulle incursioni centrali di Ravanelli e Moeller (per limitarci ai gol) dove stava?
Carbone 6. Bellissimo spunto per il 2-1. Il resto è da sufficienza risicata.
Thern 5,5. Bianchi lo stima e ieri era incomprensibile il perché vista la quantità di palloni che sbaglia.
Careca 6. I pochi palloni che riceve li gioca benino. Certo è pronto per il Giappone, più che per un’altra stagione italiana.
(76′ Bresciani s.v.)
Zola 7. Bravissimo sul gol, bravo in tutte le occasioni che contano per il Napoli. Lo lasciano però troppo solo.
Fonseca 6,5. Capisce subito che Kohler è tosto, perciò si defila conigliescamente. Ma quando parte palla al piede mette in affanno la Juve.L’arbitro Bettin 4,5. Un disastro sia lui che i guardalinee. Arbitrare non è un obbligo, ci sono altri modi piacevoli per passare la domenica. Ci rifletta.
Marco Ansaldo
tratto da: La Stampa 8 marzo 1993