Attraverso Youtube vi offriamo un altro gustoso ricordo di questa odierna.
É il 7 Novembre 1976 e Milan e Juventus si sfidano in questa gara valevole per la quinta giornata del girone di andata del Campionato di Calcio di Serie A 1976-77 allo ‘Stadio San Siro‘ di Milano.
Buona Visione!
Stagione 1976-1977 – Campionato di Serie A – 5 andata
Domenica 7 novembre 1976 ore 14.30
MILAN-JUVENTUS 2-3
MARCATORI: Calloni 13, Tardelli autorete 17, Bettega R. 21, Benetti 54, Bettega R. 80
MILAN: Albertosi, Collovati, Maldera, Morini, Bet, Anquilletti, Rivera, Capello, Calloni, Bigon, Vincenzi (Gorin 71)
JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Spinosi, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega R.
ARBITRO: Menegali
“Abbiamo saputo reagire” Trapattoni commenta la “partitissima,, di San SiroSottolineata la forza di carattere della squadra –“La gara col Manchester non ha lasciato segni” – Bettega ringrazia(Dal nostro inviato speciale)
Milano, 7 novembre. Sotto di due reti dopo appena un quarto d’ora, la Juventus recupera e vince. Che carattere, che temperamento! Il coro è unanime. Nel giro di una settimana, i bianconeri dì Trapattonl hanno liquidato tre pratiche, due di campionato (Catanzaro e Milan) e una di Coppa (Manchester United). Il tutto senza denunciare scompensi o segni dì stanchezza. Il motore ha continuato a girare rotondo, e sempre con la quinta innestata.Ma oltre alla funzionalità, la Juventus ha dato un altro saggio di spettacolo, quasi a voler ricacciare in gola i giudizi che su di lei erano stati espressi ad inizio di stagione:“Sì, d’accordo, squadra tosta — si diceva — arcigna e combattiva, ma con scarso contenuto estetico ».
Oggi siamo tutti a ricrederci, ad ammettere nel futuro bianconero un chiaro panorama anche in questa chiave. I suoi schemi sono spigliati, agili, mai monotoni.A chi si complimenta con lui, Giovanni Trapattonl replica con un sorriso stanco, frutto d’una tensione durata novanta minuti.« Tornavo a San Siro — esordisce l’allenatore — e il successo mi rende particolarmente felice. Soprattutto perché l’abbiamo meritato. Non è così? C’era nell’aria II crollo. Quei due gol rocamboleschi potevano tagliarci le gambe e mozzarci il fiato. Invece, è venuta fuori la grinta della squadra. Ha cercato iI pari ed ha voluto la vittoria. Il gioco aperto su entrambi i fronti avrà sicuramente appagato il pubblico. Sì, è stato un grosso match, anche per merito del Milan. Da anni non ricordavo partite di cosi alto valore tecnico e spettacolare ».
— Lei allenatore del Milan, con un 2-0 a suo vantaggio, avrebbe perduto il match?« lo alleno la Juve. Non mi interessa altro ».
— E adesso vi attende un turno di riposo, molto relativo per via della maxi-convocazione di Bearzot: poi, la lunga marcia verso lo scudetto riprende. Toro e Juve, con l’interferenza del Napoli, hanno spaccato la classifica. Si tratta d’una fisionomia definitiva?“Marciamo insieme con il Toro, a più tre di media, con dieci punti su cinque partite. La cosa mi rallegra, ma mi spaventa! Però, mi consolo pensando al carattere eccezionale del miei ragazzi. Torno sull’argomento, che mi pare essenziale. La reazione, dopo i due gol rossoneri, è stata la chiave di volta del match; e anche iI non aver perduto la calma è risultato elemento determinante. Qualcuno si chiede se avevo paura dopo lo “straordinario” in Coppa di mercoledì. Ebbene, senza fare lo sbruffone, dico che non avevo dubbi sul recupero della Juve. In allenamento, ieri mattina, m’ero reso conto che stavano bene, che era II nostro momento. Le gare ad alto livello, come quella disputata contro il Manchester, di solito lasciano il segno. Questa volta gli stimoli che ci sono venuti dal Milan hanno cancellato tutto; di qui le capacità reattive del bianconeri ».
— Primo consuntivo dopo 5 giornate?“Appunto perché siamo alla quinta giornata non tirerei le somme. E non taglierei fuori né l’Inter, battuta dal Torino campione d’Italia, né II Milan che avete visto oggi. Certo che la classifica ci obbliga ad accarezzare certe ambizioni, io dico però che è meglio restare terra terra».
Trapattonl si allaccia la cravatta, si ravvia I capelli e ci saluta esprimendo tutta la felicità che ha in corpo. Giocatori. Il primo che ci passa accanto è Cuccureddu. Il suo commento è tutto un programma:“Questa è una delle migliori Juventus degli ultimi cinque anni. E’ robusta, ma diverte anche. Scusi, lei si è annoiato oggi? O mercoledì contro II Manchester? Del Milan non c’è nulla da dire. Mi ha deluso una volta trovatosi a condurre per due reti a zero. Si è lasciato andare un po’ troppo secondo me. Ma forse è stata questa Juve divina a frastornarlo ed a fargli perdere le idee».
— Juve e Toro in fuga. Si parla già di spaccatura delle classifica. Lei cosa ne dice?«Che è presto, anche se le apparenze sono tutte per noi e per I cugini granata»
Cuccureddu sì liscia la bazza, si abbottona la giacca e salta in pullman, accompagnato da un coro di applausi. Roberto Bettega è ricercatissimo dalla Televisione. Le sue prestazioni sono uno sfiancante e ormai consuetudinario viaggio verso II perfezionismo. In campo e durante le interviste si comporta come un calcolatore elettronico.“Juve grande — esordisce Roberto — i due gol da me segnati sono merito della squadra, di compagni davvero bravi nel mandarmi a rete. Se oggi la Juve si è superata è perché è ben allenata ed ha un gioco utile e bello ».
Angelo Carolitratto da: La Stampa 8 Novembre 1976