É l’ 8 Ottobre 1967 e Juventus e Varese si fronteggiano in questa gara valevole per la terza giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1967-68. Il tutto si svolge allo Stadio ‘Comunale’ di Torino.
I bianconeri allenati in panchina da Heriberto Herrera finiscono il campionato ‘solo’ al terzo posto! I dieci punti di distacco dal nuovo Campione d’Italia Milan chiariscono a tutti che la Juve non é mai stata in lotta per il tricolore.
Dall’altra parte i lombardi in maglia bianco-rossa riescono a vincere ‘il loro scudetto’! Una classifica tranquilla e sodisfacente costituisce un traguardo storico per il Varese.
Buona Visione!
Torino – Stadio Comunale
domenica 8 ottobre 1967 ore 15:00
JUVENTUS-VARESE 3-0
MARCATORI: Sacco 53, Zigoni 64, Leoncini 71
JUVENTUS: Colombo An., Gori A., Leoncini, Bercellino G., Sarti B., Salvadore, Simoni, Del Sol, De Paoli, Sacco, Zigoni
Allenatore: Heriberto Herrera
VARESE: Da Pozzo, Dellagiovanna, Sogliano, Burlando, Cresci, Gasperi, Gori, Tamborini, Anastasi, Mereghetti, Renna
Allenatore: Bruno Arcari
ARBITRO: Di Tonno
La Juventus (contro il Varese) si scatena nella ripreso: 3-0Salda difesa dei lombardi nel primo tempo –Poi la netta superiorità dei torinesi ha ragione degli avversariLa prima rivincita della stagione calcistica, che ieri, sul campo dello Stadio Comunale, ha messo di fronte Juventus e Varese, si è chiusa con il successo netto dei campioni d’Italia. Tre a zero, a favore dei bianconeri. Ma il risultato, che pur rispecchia con chiara evidenza il divario di valori esistente tra le due squadre, non deve trarre in inganno, perché la Juventus è stata costretta a faticare per l’intero primo tempo e per alcuni minuti della ripresa, avanti di riuscire ad imporre la sua indiscutibile superiorità, avanti cioè di cancellare il ricordo di quello 0 a 0 che, il 10 settembre, era costato ai bianconeri l’eliminazione dalla Coppa Italia.Merito del Varese, innanzitutto. I lombardi, privi di Picchi, Maroso, Leonardi e Vastola, hanno cominciato la partita con slancio garibaldino, adottando una svelta tattica che, preoccupandosi di non sguarnire la difesa, non rinunciava pero a qualche rapida ed efficace azione in contropiede. Non era facile, cercare di sorprendere l’attento schieramento predisposto dall’allenatore Arcari e la Juventus, dopo essersi lanciata subito all’assalto, si è vista costretta a modificare i piani, nel tentativo di trovare con calma la breccia dove fosse possibile passare.Sembrò che già al 12′ minuto i campioni d’Italia dovessero andare in vantaggio, il secco tiro di Sarti venne fermato, ma non bloccato dal portiere Da Pozzo e Zigoni giunse in ritardo di un attimo soltanto e non approfittò dell’occasione. E’ al 20′, Sacco, da lontano, calciò fuori di un soffio. E, al 22′, Da Pozzo fu chiamato ad un nuovo intervento su un insidioso pallone calciato dal terzino juventino Gori. Il Varese, però, non si lasciava disorientare, subiva senza affanni la pressione degli avversari, e, di tanto in tanto, tentava la sorte lanciandosi alla controffensiva, come al 22′, allorché Leoncini, proprio sulla linea bianca, arrivò giusto in tempo per salvare la rete da un tiro fiacco, ma preciso, dell’esordiente ala destra varesina Gori. La Juventus insisteva caparbia. Lavorava molto, ma la sua manovra si smarriva per strada. La retroguardia bianconera, ogni qual volta era chiamata al lavoro, se la sbrigava con la consueta disinvoltura; però, a centrocampo, Del Sol e Sacco non trovavano il ritmo necessario e, in fase d’attacco, i campioni d’Italia spesso s’intestardivano in un gioco confuso, arruffato, rotto da cento passaggi laterali che permettevano alla retroguardia del Varese un inesorabile ed efficace marcamento.E’ vero, il goal era nell’aria. Però tardava a realizzarsi. I lombardi correvano seri pericoli. Ma il risultato restava inchiodato alla 0 a 0. Da Pozzo si produsse in due eccellenti parate (al 31′ su Zigani, al 36′ su Simoni), al 41′ Della Giovanna per poco non causò un clamoroso autogoal, verso lo scadere del tempo si registrarono tre corners uno di fila all’altro a sottolineare il peso crescente della supremazia dei padroni di casa. Di goals, però, solo l’accenno. E l’arbitro Di Tonno diede il segno del riposo, con uno 0 a 0 che era di auspicio,non troppo lieto, per le speranze bianconere. Toccò alla ripresa di chiarire la vicenda.All’8′ una lunga incursione di Sarti sulla destra mandò a spiovere la palla in area lombarda. Si accese una mischia, un guardalinee sbandierò un fuorigioco probabilmente di Zigoni, l’arbitro fece cenno di continuare. In una selva di gambe, il pallone venne respinto in direzione di Sacco, distante una ventina di metri dalla porta.Tiro al volo, potente e preciso, un tiro da manuale, che si spense in rete, alle spalle di Da Pozzo. Uno a zero. E la gara si incamminava sui binari della normalità. Il Varese offriva un brivido al 14′ con una incursione di Sogliano, poi, al 19′, si arrendeva. Gori — il Gori-juventino — avanzava e passava al centro. De Paoli, a terra, difendeva il pallone che giungeva a Simoni. Dribbling stretto dell’ex granata e lancio perfetto a Zigoni. Cannonata rabbiosa. secondo goal: che, in pratica rappresentava la fine d’ogni emozione. Sul taccuino due belle parate dì Colombo, un « mani » in area di Gasperi non rilevato dall’arbitro, un fallo a tre su Zigoni, sempre con il signor Di Tonno zitto. Al 25′, la terza rete. Sul tredicesimo calcio d’angolo a favore della Juventus, tirato da Simoni che «porgeva» a Salvadore, si faceva luce Leoncini; classica fiondata da lontano, per Da Pozzo nulla da fare.Ed, infine, al 37′ l’ultima occasione buona, Zigani lanciava De Paoli, che al volo lasciava partire un’autentica saetta. La sfera colpiva Da .Pozzo su una spalla, urtava sul palo, si smorzava, per uno strano caso, sullo stomaco proprio di De Paoli che provava per alcuni istanti la sensazione sgradevole del k. o. «Stop» tra gli applausi.Per il Varese, una sconfitta onorevole, sulla quale non può recriminare e la soddisfazione, magari platonica, di un ottimo primo tempo, gagliardo ed intelligente. Per la Juventus, una vittoria utile. Forse « patita » più del previsto. Con una certa fatica a riordinare le idee, fatica che, del resto, è comune a tutti gli squadroni. E con la sicurezza di una ripresa a briglie sciolte. La retroguardia è sempre a posto (ottimo, su tutti. Bercellino). Del Sol, dapprima un po’ in ombra, si è rinfrancato con il passare dei minuti.Per l’attacco, i soliti rilievi. Stenta magari ad ingranare: però la gara con il Varese ha dimostrato che sì, è finalmente sulla strada buona, l’inserimento di Zigoni, senza alcun dubbio, ha offerto brio e vivacità all’intero reparto, come ha dimostrato in modo lampante il secondo tempo. Un secondo tempo che ha soddisfatto i tifosi, un secondo tempo dal ritmo gagliardo, dalle idee lucide, dal gioco piacevole e divertente da parte di una Juventus che mancava — sarà bene ricordarlo — di tre titolari, Anzolin, Castano e Cinesinho. Ma Colombo e Sarti si sono confermati in vena e Sacco, dal canto suo, ha messo in evidenza, sia pure a tratti, le sue qualità.Si è sulla strada buona, ripetiamo; ed è bene sia così: dopodomani si gioca con l’Olympiakos Ut gara del ritorno, dopo lo 0 aO di Atene; e, per andare avanti nella Coppa dei Campioni, bisogna vincere…Gigi Boccacinì Simonitratto da: La Stampa 9 Ottobre 1967