La Juventus di Omar Sivori
Doveva arrivare lui per capire che ancora non sapevamo niente nessuno, in quanto a calcio giocato con perfidissima grandezza e in quanto al resto, l’inquietudine selvaggia dell’uomo, il suo sfidare il mondo a stinchi nudi dribblando i virulenti difensori e perfino irridendoli con un giochino nuovo: il tunnel. Era l’estate 1957. Veniva a costare alla Juventus (che aveva da qualche mese il più giovane presidente d’Italia, Umberto Agnelli) la bellezza, in quei giorni non ancora esplosi nel decantato boom economico del Paese, di dieci milioni di pesetas versati nelle casse del River Plate che adoperava la cifra per rinnovare lo stadio.
Nella cronaca di Carlo Bergoglio detto Carlin, re giornalistico d’epoca, sull’avvenimento del primo match giocato allo stadio di Torino in un pomeriggio di pioggia da Enrique Omar Sivori, si colgono perplessità nella prosa del maestro, perché l’argentino rallentò molto il gioco, esprimendo soltanto a momenti la superiore perfidia del suo piede sinistro.
Vicenza – Stadio Romeo Menti
domenica 9 aprile 1961 ore 15:30
VICENZA-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Nicolè 9