Inserito in un periodo in cui la Juventus attraversava un lungo periodo di transizione, Luigi De Agostini era il classico uomo jolly che diede un forte contributo alle fortune della squadra.
Quella Juve veniva dal periodo d’oro del monarca Michel Platini che conquistó il mondo pallonaro in lungo e largo. Guidata in panchina prima da Rino Marchesi, poi dalla leggenda bianconera Dino Zoff, il quotato tuttofare friulano era sempre uno dei giocatori piú costanti e di alto rendimento della rosa juventina.
Quando poi sbarcó in Piemonte anche Gigi Maifredi le cose per i giocatori si fecero ancora piú nebulose, Con il suo cosidetto ‘calcio champagne‘ il tecnico bresciano riuscì nell’impresa di portare la Juventus fuori dalle coppe europee dopo ben ventisette anni!
Fu solo così con l’avvento nella cabina di comando di Giovanni Trapattoni (alla seconda esperienza dopo il decennio di enormi successi) che i giocatori presero il loro posto nelle posizioni piú consone alla storia della Juve.
Proprio dopo il primo anno del Trap 2.0 Gigi salutó la cittá di Torino, concludendo la propria lunga carriera con Inter e Reggiana.
Buona Visione & Lettura!
DE AGOSTINI STAMPASERA Sabato 15 Aprile 1989.
Andando subito in vantaggio costringemmo il Pisa a scoprirsi e in contropiede ci fu facile andare varie volte a bersaglio. E’ difficile che anche domani le cose ci vadano altrettanto bene’. Infatti, insieme con le succitate ambizioni, anche il gioco, della Juventus, ha subito un drastico ridimensionamento. Ci sono ancora stati momenti esaltanti, come la vittoria al San Paolo, ma puntualmente seguiti da scoraggianti scivoloni come quello di domenica scorsa a Lecce. ‘Credo che adesso sia proprio questo, il nostro prò-
DE AGOSTINI «Contro le squadre deboli perdiamo la concentrazione che abbiamo con le grandi»
tratto da archiviolastampa.it