Ci sono quei campioni che per anni svolgono un lavoro oscuro, spesso campioni bistrattati, incompresi, e non al centro del tamtam quotidiano dei mezzi di stampa!
Uno di questi é Massimo Bonini: per sette lunghe stagioni ha macinato chilometri, preso e dato botte, fornito prestazioni esemplari e costanti.
Per questo gli rendiamo omaggio sul nostro blog!
Un Campione con la C maiuscola: nonostante le trombe per lui non sono mai (o quasi) suonate!
Buona Visione!
Massimo Bonini il maratoneta. Corre il sanmarinese, corre su e giù per il campo, la chioma bionda che pare gonfiarsi al vento e farlo diventare ancor più veloce. Ma Massimo non è soltanto un podista, anzi. Trapattoni e Furino (e loro di mediani se ne intendono!) lo stimano e lo considerano quasi indispensabile al gioco della Juventus. L’allenatore ha plasmato Bonini disciplinandolo tatticamente e tempestandolo con consigli e suggerimenti, in allenamento come in partita.
Il Capataz (al quale, non scordiamolo, Bonini ha tolto il posto) è il primo tifoso del buon Massimo e spesso dice: «È un ragazzo d’oro, ha fiato, volontà ma anche tecnica e senso del gioco. La maglia numero quattro, che fu mia per tante stagioni, è indossata davvero da un giocatore meritevole».
Bonini è stato spesso definito un Benetti giovane. Ma, probabilmente, del roccioso Romeo Bonini non ha il tiro. O meglio in una Juve dove sono così tanti i cecchini, il sanmarinese preferisce portare le munizioni piuttosto che sparare.
tratto da un articolo di Massimo Burzio (Hurrá Juventus – Aprile 1984)