La Mole si veste di Bianconero

Noi di JLSSN – Juventus La Storia Siamo Noi vi offriamo questo storico filmato sul ‘Derby della Mole‘ tra Torino e Juventus.

Il video racconta a noi tifosi le emozioni, le migliori partite e le immagini che resteranno indelebili nella nostra mente. Le due squadre si ‘combattano‘ a dovere con grinta e voglia dal 1906 (anno di fondazione dei granata). Nell’arco degli anni i momenti da rivivere sono tanti e per questo vi consigliamo di guardare e gustare questo filmato.

Buona Visione!




Per vedere il servizio filmato in esclusiva e senza alcun inganno clicca qua!




C’era una volta il derby, verrebbe da dire. Una sfida che raccoglieva furori non soltanto calcistici, ma sociali ed economici, culturali. Già, che giorni e che emozioni! Gli anni settanta, ad esempio. La Juventus dominava l’Italia, ma spesso cadeva davanti ai cugini, che facevano di quell’appuntamento una ragione di vita e d’orgoglio. Da una parte, lo stile di Bettega e Capello, l’eleganza di Zoff, le acrobazie di Anastasi (idolo dei lavoratori della Fiat Mirafiori), la mutria severa di Beppe Furino, il palleggiare ironico di Causio, dall’altra l’agonismo e il ferro e il fuoco di Fossati, Cereser, Agroppi, capitan Ferrini, e là davanti i dioscuri Graziani&Pulici, ispirati da Claudio Sala, pronti a colpire. Il derby diventava, recuperando Jean-Paul Sartre, una metafora della vita. La Juve degli Agnelli, ma anche degli immigrati siciliani e calabresi, il Toro di Pianelli e degli impiegati piemontesi, di quelli che parlavano il dialetto duro e puro. La Juve dei tanti scudetti e il Toro che portava nelle vene, e porterà per sempre, il mito di capitan Valentino e degli altri eroi scomparsi nel rogo di Superga, e il rimpianto per la farfalla granata, Gigi Meroni. Due modi di essere.
(Darwin Pastorin)

derby

anastasi

benetti

Quello che soffriva maggiormente era l’Avvocato. Mi diceva sempre che era la partita che non avrebbe mai voluto giocare. Come sosteneva lui: se vinci hai fatto il tuo dovere, ma se perdi ti rompono le scatole fino alla sfida successiva.

“Gianni Agnelli ha visto la sua Juventus confrontarsi con tutte le più grandi squadre del mondo. Eppure persino lui soffriva…il Derby. Lo racconta Marcello Lippi, spiegando che forse il match contro i concittadini agitava l’Avvocato più di quelli contro le potenze europee o le altre grandi rivali in Italia. Perchè? Puro campanilismo da derby! Del resto, se si perde e c’è mezza città pronta a prenderti in giro fino allo scontro successivo, una persona competitiva come l’Avvocato non poteva certo prenderla bene!

lentini

paolo


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“Ho perso, vinto, menato: era il derby. Oggi questa partita non la capiscono più come una volta. 
“A proposito di calciatori dal tackle (fisico e verbale) facile, anche la Juventus ha il suo “cattivo” da antologia. Beppe Furino, una vita, otto scudetti e svariati trofei con la maglia bianconera, è un altro di quelli del celebre “calcio di una volta”. E in quegli anni il derby contro il Toro spesso valeva molto di più della semplice supremazia cittadina. Di conseguenza si giocava in maniera ancora più sentita, tra scontri memorabili…e botte da orbi. Una passione che secondo l’ex centrocampista i nuovi bianconeri e granata faticano a comprendere.



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