Rodrigo Bentancur e’ nato a Nueva Helvecia (Uruguay) il 25 giugno 1997. Scopriamo un po piu’ di lui:
Ha fatto il suo esordio da professionista il 12 aprile 2015, nella partita pareggiata per 0-0 contro il Nueva Chicago, subentrando a Pablo Pérez al 77° minuto di gioco.
Nell’estate del 2015 entra nell’affare che sancisce il trasferimento di Carlos Tévez dalla Juventus al Boca Juniors; nell’ambito di questa trattativa, la squadra bianconera ottiene il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo di Bentancur, che potrà essere esercitata entro il 20 aprile 2017 a fronte di un versamento di 9.4 milioni di euro.
Gli hanno già appiccicato addosso le etichette di ‘nuovo Pirlo‘ o ‘nuovo Riquelme‘, ma Bentancur sta seguendo una strada diversa, caratterizzata da una visione del calcio che non si limita a voler diventare l’erede di qualcuno. Lolo non è soltanto un regista, né tantomeno può essere considerato un trequartista. Diciamo che può essere entrambe le cose.
“Sono un n°8, ma anche un n°5”, spiega in pieno stile argentino, dove i ruoli sono indicati con i numeri. “Non sono un ‘enganche’ – prosegue – , mi considero più un Gago che un Riquelme, anche se entrambi sono degli idoli. Cerco di ispirarmi a Xavi, Iniesta e Busquets, ammiro la loro tecnica e il loro stile di gioco”.
Slanciato e dotato di una notevole fisicità, Bentancur possiede anche un’ottima tecnica, evidenziata dal fatto che sa giocare bene il pallone con entrambi i piedi. Ma il suo punto forte è senza dubbio la duttilità e la capacità di adattarsi ad ogni ruolo del centrocampo. Con Aruabarrena prima e Schelotto poi, ha giocato come mediano davanti alla difesa, trequartista, mezz’ala (destra o sinistra non fa differenza) e laterale in un 4-4-2 a rombo.
Sfrutta centimetri e muscoli per recuperare palloni, ma poi è anche il primo ad impostare l’azione offensiva grazie alla sua sviluppatissima visione di gioco. Non è molto rapido (preferisce far correre il pallone) tuttavia è abile negli spazi stretti ed ha un finissimo tocco di palla. Deve ancora migliorare nel gioco aereo e negli inserimenti senza palla, per essere maggiormente incisivo in zona goal.
Ha rischiato di bruciarsi nella scorsa stagione dopo un grave errore in fase di impostazione che ha regalato il goal vittoria al San Lorenzo alla Bombonera in pieno recupero. Tornato negli spogliatoi in lacrime, è stato rimesso in campo da Aruabarrena la settimana succesiva nel Superclasico al Monumental contro il River Plate. Un grande esame di maturità che Lolo ha superato a pieni voti, risultando uno dei migliori nella vittoria del Boca per 1-0.