Stelle Bianconere: Antonio Cabrini

Antonio Cabrini é probabilmente il miglior terzino che abbia vestito la gloriosa veste della Juventus .

Cresciuto nella Cremonese, arrivó a Torino giovanissimo e pieno di talento e bell’aspetto! Idolatrato dai tifosi (e dalle tifose!) conquistó la critica subito con la sua grinta, tecnica e velocitá. Protagonista anche in Nazionale, sopratutto Campione del Mondo a Spagna 1982 


Mi rivedo in quello che è il palcoscenico culminante della sua carriera, il bianco stadio “Bernabeu” la sera magica della finale per il titolo di Campione del Mondo fra Germania e Italia. È l’11 luglio 1982. Tutti i nodi vengono al pettine, ma c’è un momento di viva tensione, di accoramento, di lacrime; appartengono a Cabrini, che manca un calcio di rigore, e le squadre vanno al riposo sullo 0-0. Come andrà a finire? Nel miglior modo, siamo Campioni del Mondo e con tutti i meriti del gioco. La squadra si è superata, Cabrini ha confermato la sua classe alata.

Un terzino di ostruzione sempre sprigionante anticipo ed eleganza, che diventa “ipso facto” terzino di costruzione, il più ispirato ed incisivo dell’intera storia della pedateria italica. Forse, come eclettismo, il massimo, anche a paragone del più potente e lineare Facchetti. Poi l’uomo. Tornito dentro e fuori come un capolavoro, un ragazzo sentimentale, un esteta che ha sempre rifuggito da ogni atteggiamento forzato, il più bello juventino di un ciclo insuperabile, un Rodolfo Valentino del calcio senza le falsità e le angosce del divo per forza.

tratto da un racconto di Vladimiro Camminiti su Hurrá Juventus

antonio


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„Perché eravamo affiatati già nella Juventus, dove ciascuno era leader nel suo ruolo. Il Mundial ’82 ci diede un’aura speciale. Ma quella fu un’epoca irripetibile del nostro calcio.“ – Antonio Cabrini




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„Non sono solo un tifoso mi sento un suo amante. Con la Juve sono cresciuto, lì ho passato gli anni più belli della mia vita. Ho dato il meglio di me e a volte, con grande incoscienza, sono anche andato oltre.“ – Antonio Cabrini




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„Nella Juve non ero ancora titolare, ma Bearzot [commissario tecnico della nazionale] volle vedermi all’opera prima del mondiale in Argentina del ’78. Giocai un’amichevole a Verona contro la Scozia (0-0) e dopo la partita Bearzot mi dice: “ti porto ai mondiali.”“ – Antonio Cabrini


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„[Sull’approdo alla Juventus] Forse non mi rendevo conto di essere lì. Non sono uno di quelli che dice: oddio, e se non ce la faccio? Fatto sta che essere alla Juventus non mi pesava più di tanto. […] Probabilmente mi ha agevolato non avere addosso i riflettori: era il primo anno di Trapattoni, erano arrivati Boninsegna e Benetti. Giusto che l’attenzione fosse tutta per loro.“ – Antonio Cabrini



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„[«Il ricordo di Juve più forte»] L’Heysel. Salendo in mezzo ai tifosi per calmarli lessi la disperazione nei loro occhi. Non sapevo ancora niente, c’era una confusione pazzesca. Mi rammarico di non aver capito quegli sguardi, ecco.“ – Antonio Cabrini



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„[Su Michel Platini] Michel era un personaggio anche fuori dal calcio. Noi gli dicevamo che era più italiano di un italiano. Capiva immediatamente la situazione in campo e fuori. E prima degli altri sapeva cosa doveva fare.“ – Antonio Cabrini

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Per chi volesse saperne di piú:


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