Noi di JLSSN – Juventus La Storia Siamo Noi vi regaliamo questo articolo sulla leggenda bianconera Didier Deschamps.
Di piede mancino, la diligenza tattica e la rapidità di movimento gli consentivano di essere molto efficace in fase di ripiegamento, eccellendo in particolar modo nel tackle; dotato di un’ottima tecnica di base, ciò gli permetteva inoltre di rilanciare l’azione e proporsi a sua volta in avanti, pur se la sua indole difensiva lo portava più a rifinire per i compagni che non a cercare la battuta a rete.
Passato alla panchina, ha guidato la Juventus nel campionato di Serie B 2006-2007, raggiungendo la promozione in Serie A e la vittoria del torneo.
In bianconero, sul rettangolo verde del campo, ha conquistato:
- 3 Scudetti – 1994-1995, 1996-1997, 1997-1998
- 1 Coppa Italia – 1994-1995
- 2 Supercoppa italiana – 1995, 1997
- 1 UEFA Champions League – 1995-1996
- 1 Coppa Intercontinentale – 1996
- 1 Supercoppa UEFA – 1996
Buona Visione!
«Milan favorito ma per il Diavolo sarà più difficile Ci siamo anche noi»JUVENTUS Il francese Deschamps rifiuta il paragone col suo connazionale e rivela Platini mi raccontava di Furino«Sarò per Baggio quello che lui era per Michel»BUOCHS DAL NOSTRO INVIATO Irriverenza della memoria. Il semplice accostamento di Deschamps a Platini fa sorridere perfino il francese tutto pepe (agile come uno scoiattolo) e sale (intelligente, perciò umile). Domenica ha segnato i primi due gol nella Juve, ed è felice come una Pasqua. Ma a chi gli propone un confronto con il «grande fantasma» di Nancy risponde con un sorriso che taglia a fette l’interlocutore:«Non scherziamo, anni luce passano tra me e Michel. Lo so che con me alla Juve dopo Platini una certa storia in lingua francese continua. Tutti da noi vorrebbero venire in Italia e imitarlo, ma nessuno è come lui. Contro il Buochs ho indossato la maglia n. 10 solo perché Sousa non l’ha voluta. Appena arriva Baggio tornerà sulle spalle del padrone».
Il sole picchia sul lago come un pistone. Lippi ha da poco concluso la razione giornaliera (unica, stavolta). E’ finalmente permesso l’approccio con i giocatori nei paraggi dello spogliatoio. Si respira un’aria ben più viva rispetto a quella del discobar dell’hotel, trasformato in un parlatorio dove tutti si muovono e parlano con leggerezza quasi asettica. Ieri abbiamo perfino visto Vialli uscire dal lago, dove si è immerso, vinto dalla calura e dalla fatica. E Deschamps era un simpatico distributore di sorrisi, ironici vista l’insistenza dei giornalisti a battere il tasto Platini. Lui, serafico, ha replicato:«Posso solo dirvi che Michel mi ha spiegato che vincere da voi è la cosa più bella del mondo, perché tutto è esaltato dalle difficoltà, ad ogni livello. E io ci proverò, sono venuto per questo. Poi mi diceva che Furino era importante per lui, e che io potrei essere il Furino di Baggio. Ma evitate raffronti sacrileghi. E poi io sono un centrocampista difensivo, non ho fatto gol in 16 mesi, figuratevi…».
Da ieri a oggi, dalle prodezze liftate del grande Michel al lavoro di precampionato. Duro, più che in passato, nonostante che il piccoletto dimostri di digerirlo meglio di altri con una serie di allunghi durante le prove ripetute di ieri. Ma comunque duro,«soprattutto per chi come me è abituato a 10 giorni di ritiro e 50 di vacanza. Ventrone mi ha preparato una tabella da rispettare in ferie, 10 training in 20 giorni, perciò sono arrivato quasi pronto all’uso. In Francia si lavora assai meno».
Francia uguale Olympique, che a sua volta fa venire in mente la finale di Coppa Campioni, l’anno scorso, con il Milan. Intelligenza e astuzia per battere il Diavolo, più forte fisicamente?«Sì, lo abbiamo battuto usando il cervello – ammette Didier -, con la mentalità aggressiva, senza mai rinculare, altrimenti i rossoneri ci avrebbero fatto a pezzi. Anche qui alla Juve ho trovato la stessa mentalità, però datemi tempo, fatemi lavorare tranquillo»,
e questo è un messaggio per il popolo bianconero. Un po’ di tattica, qua e là un tuffo nel passato di marsigliese, giudizi su compagni e tecnici, briciole di pronostici, sul filo di equilibrio e diplomazia. Guai a sbagliare battuta e tempo, come accade ai direttori di orchestra. Sentitelo:«Vedo, ascolto, studio, cerco di capire e farmi capire, non mi pesa l’eredità di Dino Baggio. Lasciamo stare i paragoni, sono più piccolo però sono anche più svelto e questo mi agevola nei recuperi del pallone. Nel Olympique eravamo in due lì in mezzo, Sauzée ed io, qui sono in compagnia di Conte e Sousa, con Di Livio e Jarni esterni. Ho conosciuto i nuovi compagni in tv, da Ferrara, a Vialli a Paulo Sousa. Tutti disponibili, non ci sono clan in squadra. Baggio fa la differenza, la farà sempre, e sarà bello giocare con lui. Lippi è bravo nel cercare il dialogo con noi. Gli addetti ai lavori danno il Milan favorito? E’ normale, però ci siamo anche noi e il Parma. Spero che tutto da oggi diventi più complicato per i rossoneri».
Passa Lippi: sguardo dolce, grinta da duro. Normale. E non smette di ricordare che la sua aspirazione è«formare una squadra aggressiva, veloce, che gestisca bene il pallone, che abbia carattere. Che sia insomma completa».
Giusto, del resto è il sogno di tutti i tecnici in questi chiari di luna, quando le aspirazioni e le speranze tengono banco in ogni spiaggia, in ogni lago.
Angelo Carolitratto da: La Stampa 26 Luglio 1994
“La voglia di lottare che aveva la nostra squadra (quella di Lippi) era qualcosa di diverso e inimitabile. E arrivava immediatamente dopo aver vestito quella maglia: era come se infondesse coraggio, grinta e un unico desiderio: superare l’avversario.” – Didier Deschamps
” – Sul legame con la Juventus – Ho cambiato completamente pianeta, anche se avevo avuto una buona anticipazione al Olympique Marsiglia. Ma la Juve è la Juve, uno dei più grandi club a livello europeo e mondiale.” – Didier Deschamps
“La Juventus é un grande club dal punto di vista dell’organizzazione, dal magazziniere al presidente, tutti orgogliosi di essere a servizio del club. Questo non dà ai giocatori alcuna scusa quando arriva la partita. Quando la Juve pareggia è una catastrofe, se perde è uno tsunami. C’è un grande professionismo.” – Didier Deschamps
“Alex Del Piero, che ho avuto come compagno di squadra, lo conosco molto bene e so l’importanza che lui ha, in campo, nel gruppo e nei confronti della gente. È un esempio per tutti.” – Didier Deschamps
“Ho avuto l’onore di giocare contro Deschamps, lui è uno dei miei idoli. Quello che vedo ora, intendo i risultati da ct della Francia, non mi sorprendono. Lui è un uomo di calcio e grazie alla sua passione ha raggiunto grandi traguardi. Lui era un allenatore già quando giocava in campo.” – Gennaro Gattuso su Didier Deschamps
“Allenare la Juventus è stata una avventura sportiva e umana, io sono molto legato al club. E’ stata l’unica volta che ha giocato in Serie B, per altri motivi, si giocava contro squadre piccole e poi c’è stata la soddisfazione di aver subito vinto il campionato“. – Didier Deschamps
“La Juve mi aveva dato tanto da calciatore e per me era importante restituire qualcosa dando il mio contributo per riportarla subito in Serie A” – Didier Deschamps