Stelle Bianconere: Fabrizio Ravanelli

Noi di JLSSN – Juventus La Storia Siamo Noi vi regaliamo questo filmato sulla leggenda bianconera Fabrizio Ravanelli.

Soprannominato Penna Bianca Silver Fox a causa del candore precocemente assunto dalla sua capigliatura, viene ricordato anche per la particolare esultanza dopo ogni suo gol, da lui personalmente inventata, che consisteva nel coprirsi la testa con la maglia di gioco e continuare a correre con le braccia divaricate.

Mancino, ma abile anche con il destro, pur non vantando una grande eleganza nei movimenti  — era caratteristica la sua corsa con «quella schiena un po’ curva»  — spiccava sul terreno di gioco per carattere, dinamismo, forza fisica e senso del gol, oltreché per una notevole propensione alla fase difensiva grazie a costanti ripiegamenti. Agiva generalmente da seconda punta, ruolo in cui era solito fare da «torre» per i compagni di reparto — sebbene il colpo di testa non fosse il pezzo migliore del suo repertorio —, risultando altresì efficace nella finalizzazione. A queste doti unì progressivi miglioramenti nella tecnica di base: già molto abile nel dribbling, talvolta si incaricava anche della battuta dei calci di punizione, prediligenpido una traiettoria a effetto.

La stagione 1994-1995, la più usurante della carriera con 53 partite giocate, lo vede sfondare quota 30 gol, bottino che aiuta la Vecchia Signora a fare proprio il double composto dallo scudetto, tornato sulle casacche bianconere dopo nove anni, e dalla Coppa Italia; l’attaccante è assoluto protagonista nelle sfide contro il Parma, nel dualismo sportivo che monopolizza il calcio italiano ed europeo dell’annata, siglando loro in campionato una doppietta sia all’andata sia al ritorno — gara, quest’ultima, che il 21 maggio 1995 consegna matematicamente ai bianconeri il tricolore —, e realizzando un’altra rete ai ducali il successivo 11 giugno, nella finale di ritorno che porta i torinesi a fregiarsi della coccarda tricolore.

L’annata successiva, l’ultima delle quattro trascorse a Torino, Penna Bianca è ormai uno dei senatori dello spogliatoio juventino, indossando all’occorrenza anche la fascia di capitano ogni qual volta non è in campo Vialli (come «nel ventre di un Bernabéu stracolmo, contro il Real Madrid», nei quarti di Champions League);sempre a livello personale, sintomo di una sopraggiunta notorietà ormai internazionale, sul finire dell’anno solare si classifica inoltre al 12º posto nel Pallone d’oro della rivista francese France Football e al 9º nel World Player of the Year dell’inglese World Soccer.

Nel gennaio 1996 partecipa alla vittoria della Supercoppa italiana, l’ultimo trofeo nazionale che ancora mancava alla bacheca bianconera, conquistata nuovamente a spese del Parma. Soprattutto, a fine stagione è tra i protagonisti della squadra vincitrice della Champions League: nella finale di Roma contro i detentori del trofeo, gli olandesi dell’ Ajax, Ravanelli realizzò da «posizione impossibile» il gol del momentaneo vantaggio.

Buona Visione!

 

La vendetta di Ravanelli  

Fischiato e insultato a Reggio segna due volte: 3-1 per la Juve  
REGGIO EMILIA. Tutto lo stadio contro Ravanelli e lui, eletto capitano per una sera, ha risposto nel modo più doloroso per i suoi ex tifosi. Due dei tre gol con i quali la Juventus ha battuto la Reggiana, neo promossa in serie A, sono stati proprio di «Testa bianca», sottoposto ad un linciaggio dialettico costante (insulti anche dai balconi delle case che si affacciano sullo stadio). Il tormentone ha avuto una coda anche dopo la partita, con il pullman della Juve circondato da un gruppo di tenacissimi contestatori, decisi a far pagare caro a Ravanelli il tradimento.  
Con Roberto Baggio in tribuna e i giovani Beltrame e Sartor a far esperienza in campo, la Juve ha preso molto sul serio l’impegno. E più di tutti Ravanelli, che dopo 27 minuti ha portato in vantaggio i suoi sfruttando una incertezza del portiere Bucci, goffo su una conclusione non irresistibile di Galia. Al 35′ il raddoppio: centro di Beltrame dalla destra, sponda di Vialli.per Di Canio e botta vincente.  
La Reggiana ha reagito nella ripresa e al 68′ ha dimezzato lo svantaggio con un rigore, trasformato da De Falco, concesso per fallo di Sartor su Morello. Ma la Juve ha allungato ancora e al 74′ Ravanelli ha arrotondato il punteggio con un facile gol di destro. 

 

fabrizio

“Il momento che cancellerei della mia carriera calcistica è la polmonite che mi è costata il Mondiale in Francia nel 1998. Alla vigilia della partita con il Cile sono dovuto tornare a casa. È il più grande rimpianto della mia carriera. Ero il capocannoniere della nazionale, la sentivo mia dopo lo spareggio con la Russia. È un qualcosa che mi manca: potessi riavvolgere il nastro, sceglierei quel momento.” – Fabrizio Ravanelli 

 

fabrizio

“Trapattoni ci dice sempre che c’è chi nasce per fare l’architetto, chi per fare il geometra, chi per fare il muratore. Ecco, io appartengo alla terza categoria e ne sono orgoglioso.” – Fabrizio Ravanelli

fabrizio

“La Juve ti resta dentro. Lo stile Juve lo vedi invece nel parlare, nel vestire, nel comportarti. È una scuola di vita. Scherzando, posso dire che è come un servizio militare. Non si può sgarrare.“ – Fabrizio Ravanelli

 

Per chi volesse saperne di piú:

/ 5
Thanks for voting!