Stelle Bianconere: Gaetano Scirea

Noi di JLSSN – Juventus La Storia Siamo Noi vi regaliamo questo filmato sulla leggenda bianconera Gaetano Scirea.

Gaetano giocava come libero, ruolo di cui è riconosciuto dalla stampa specializzata quale uno dei massimi interpreti nella storia del calcio, nonché icona di correttezza e signorilità.

Divenuto uno degli uomini-simbolo della Juventus allenata da Giovanni Trapattoni a cavallo degli anni 1970 e 1980, nonché suo capitano dal 1983 al 1988, Scirea formò — assieme al portiere Dino Zoff, il marcatore Claudio Gentile e il terzino Antonio Cabrini, tutti e tre compagni di club e nazionale — una delle migliori linee difensive nella storia della disciplina. Coi bianconeri vinse sette titoli di campione d’Italia, diventando al contempo, assieme al già citato Cabrini, il primo giocatore ad aver vinto tutte le maggiori competizioni UEFA per club; detenne inoltre per lungo tempo il record di presenze nella storia del club torinese, con 552 apparizioni.

Con la maglia della nazionale italiana si laureò campione del mondo nel 1982.


Qualcuno lo rimprovera dicendo che sia “troppo buono”, e quindi incapace di sfoderare, una volta sul campo, quella grinta e quella cattiveria che, a certi livelli, sono ritenute doti indispensabili. «Non è vero niente. E con questo non voglio dire, sia chiaro, di essere un tipo “senza cuore”. Ma in campo so farmi rispettare e, se non fosse così, non avrei certamente potuto arrivare ai livelli cui, da tempo, mi sto esprimendo. D’altronde, la decisione e un pizzico di cattiveria sono ingredienti indispensabili di ogni contesa, un buon professionista non può rinunciarvi. E poi non è detto che, una volta in campo, un atleta debba necessariamente portarsi dietro tutto di se stesso. Scirea giocatore non è l’immagine di Scirea uomo».
Quattordici anni di Juventus. Una scelta di vita che lui commenta così: «Certo che avrei potuto anch’io, con l’arrivo dello svincolo, spuntare contratti faraonici, ma di squadre come questa ce n’è una sola. Ed io preferisco concludere la mia carriera alla Juventus. Senza fretta, però, ho il conforto dell’esempio di Zoff, un uomo che mi ha insegnato a non guardare indietro».
Ha vinto tutto: sette scudetti, due Coppe Italia, Supercoppa, Coppa Intercontinentale, Coppa dei Campioni, Coppa Uefa e Coppa delle Coppe, senza dimenticare il Mundial spagnolo. Ha sempre giurato di divertirsi troppo in campo, ogni partita è un avvenimento che lo affascina, aver tagliato tutti i traguardi possibili non l’ha mai accontentato.

liberamente tratto da ‘Eroi in bianconero: Gaetano Scirea’ 

 

Per chi volesse abbiamo anche un altro articolo sul mitico Gae: 3 Settembre 1989: Ciao Gaetano! 


Buona Visione!


Cambio della guardia alla Juve.

Oggi arriva Scirea – Salvadore se ne va 

Oggi arriva Scirea, da ieri Salvadore non è più con la Juventus. C’è davvero un « cambio della guardia » nella società bianconera per quel ruolo di « libero » che molte discussioni ho sollevato nell’ultima stagione. 

Scirea ha 21 anni, Salvadore 35: da questo semplice raffronto anagrafico s’intuisce il significato di questo passaggio di consegne che avviene, per curiosa coincidenza, proprio nello stesso giorno. Mentre si attende l’arrivo di Scirea (ingaggiato dall’Atalanta) per le visite mediche, il club bianconero ha ufficialmente reso noto di aver « lasciato libero » Salvadore che potrà così scegliersi un’altra squadra. Questo il comunicato della società bianconera: 

« La Juventus F.C., nel rispetto del programma enunciato quattro anni fa, proseguirà anche nella prossima stagione sportiva il graduale rinnovamento del suo organico, con l’inserimento di giovani giocatori nella rosa di prima squadra. Questo indirizzo tecnico, che traguarda nel futuro, determina fatalmente la dolorosa rinuncia alle prestazioni dei giocatori più anziani, anche di quelli che per lunghi anni sono stati preziosi protagonisti delle imprese vittoriose della società. Uno fra questi è Sandro Salvadore, al quale la direzione della Juventus, anche a nome di tutta la grande famiglia bianconera, rivolge il più affettuoso e sincero ringraziamento, rendendo omaggio al valore, alla serietà e alla dedizione con cui egli ha sempre servito per dodici anni la causa sportiva della società. La direzione della Juventus ritiene doveroso consentire a Sandro Salvadore la più ampia e incondizionata libertà nella scelta della sua attività futura ». 

Salvadore ha giocato nella Juventus per dodici anni. Arrivò dal Milan nell’autunno del 1962 grazie ad uno scambio con Mora che fece scalpore, movimentando il « mercato » di novembre, a campionato iniziato. Nella società rossonera Sandro, milanese « autentico » (é l’unico tra i tanti lombardi cresciuti nel vivaio del club meneghino ad essere nato proprio nella metropoli), aveva debuttato in serie A nella stagione ’58-59: diventò famoso in tandem con Maldini, che gli era simile per fisico e stile di gioco (« Questo fu una sfortuna per me — dice scherzando ancora oggi Salvadore —, perché i giornalisti e Salvadore se ne va il pubblico ci confondevano: e naturalmente gli errori li attribuivano tutti a me, il più giovane, mentre gli interventi eleganti erano sempre indiscutibilmente del’ Cesare ). In maglia bianconera Salvadore si è fatto apprezzare in tanti ruoli, con tanti allenatori. Ai tempi di Amaral formò con Castano una discussa «coppia centrale in linea» d’ispirazione brasiliana, ai tempi di Heriberto fu di volta in volta terzino d’ala, stopper e ‘stopper aggiunto’. Ha concluso poi da « libero » (il ruolo che ha sempre preferito).

tratto da: La Stampa 26 giugno 1974

 

gaetano

“Ho “rubato” qualcosa a ciascuno dei tecnici che ho avuto. Da Parola la capacità di responsabilizzare i giovani, da Trapattoni la capacità di tenere unito lo spogliatoio, da Marchesi la serenità. E da Bearzot quella straordinaria umanità che è la base di ogni successo.” – Gaetano Scirea

“La Juve è qualcosa di più di una squadra, non so di­re cosa, ma sono orgoglioso di farne parte.” – Gaetano Scirea

gaetano

“A volte mi chiedo come mi vedono i ragazzi, i bambini. E penso che vorrei mi vedessero come io vedevo lui. Parlo dell’uomo, non solo dello straordinario giocatore. Perché questo, per me, vuol dire entrare nel cuore della gente, lasciare qualcosa che vada oltre i numeri. […] Il mio nome è vicino a quello di Scirea, bellissimo.” – Alessandro Del Piero su Gaetano Scirea

“È inutile spendere parole su un uomo che si è illustrato da solo per tanti anni su tutti i campi del mondo, che ha conquistato un titolo mondiale con pieno merito e che era un campione non soltanto di sport ma soprattutto di civiltà.” – Sandro Ciotti in ‘La Domenica Sportiva’ annuncia la tragica scomparsa di Gaetano Scirea

“Se mai c’è stato uno per cui bisognava ritirare la maglia, era Gaetano Scirea, grandissimo calciatore e grandissima persona.” – Enzo Bearzot su Gaetano Scirea

“Una volta in uno scontro con Scirea mi ruppi il naso. Quando mi risvegliai all’ospedale, dopo l’operazione, la prima faccia che vidi, oltre a quella di mia moglie, era di Scirea. Un grande, Gaetano.” – Paolo Pulici su Gaetano Scirea

gaetano

“Un cavaliere, un grande avversario. La sua morte mi ha dato molto, molto dolore” – Diego Armando Maradona su Gaetano Scirea

gaetano

“Un leader col saio.” – Giovanni Trapattoni su Gaetano Scirea

gaetano

“Il mio fuoriclasse era Scirea. Parlava poco, eppure aveva carisma. Era un piacere stare con lui e in qualsiasi occasione, non soltanto sul campo, ti faceva fare bella figura. Il giorno in cui ho preso Scirea, per la prima e unica volta, Achille Bortolotti mi ha detto: «Gaetano te lo porto io a Torino. Perché questo ragazzo è diverso da tutti gli altri». Quando Gai ha smesso di giocare io volevo che diventasse un punto fermo della Juventus. Prima come osservatore, poi come allenatore, ma lo vedevo benissimo anche come uomo di pubbliche relazioni. Aveva qualità fuori dal comune e la sua splendida carriera ne era la conferma. Li riconosci subito i giocatori che hanno qualcosa in più: li vedi da come si muovono in campo e da come leggono il gioco un secondo prima degli altri; se poi sono dotati di spessore umano e pulizia morale hai davanti agli occhi un fuoriclasse anche nella vita. E Scirea lo era. Io gli volevo bene.” – Giampiero Boniperti su Gaetano Scirea

Per chi volesse saperne di piú:

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