16 Marzo 2014: Genoa – Juventus

In un calcio italiano che non riesce piú a fare la voce grossa in Europa, la Serie A sta diventando un monologo bianconero. 

É il 16 Marzo 2014 e Genoa Juventus si sfidano nella nona giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2013-14 allo Stadio ‘Luigi Ferraris – Marassi’ di Genova.

É una Juventus tutta record questa guidata in panchina dal ‘gladiatore’ Antonio Conte. É la Juve dei 102 punti finali che strapazza tutti e conquista così il suo trentaduesimo scudetto. Pensate che la Roma (fermatasi al secondo posto finale) finisce a ben diciasette (17!) punti di distacco dalla squadra Campione d’Italia.

Per quanto riguarda la squadra rossoblu ligure, disputano un campionato mediocre ma tranquillo con una salvezza conquistata con largo anticipo e senza troppi patemi.

Buona Visione!


genoa

Stagione 2013-2014 – Campionato di Serie A – 9 ritorno

Genova – Stadio Luigi Ferraris
domenica 16 marzo 2014 ore 20:45
GENOA-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Pirlo 89

GENOA (3-5-2): Perin, Burdisso, De Maio, Marchese, Motta, Sturaro, Matuzalem, Bertolacci, Antonelli, Gilardino (Calaiò 63), Sculli
A disposizione: Bizzarri, Albertoni, De Ceglie, Portanova, Centurion, Konatè, Cabral, Fetfatzidis
Allenatore: Giampiero Gasperini

JUVENTUS (3-5-2): Buffon, Caceres, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner (Isla 84), Vidal (Padoin 84), Pirlo, Pogba, Asamoah, Llorente, Osvaldo (Quagliarella 79)
A disposizione: Storari, Rubinho, Ogbonna, Slivka, Marzouk
Allenatore: Antonio Conte

ARBITRO: Mazzoleni P.
RIGORI FALLITI: Calaiò 72 (Genoa)
AMMONIZIONI: Vidal 50, Pogba 61 (Juventus); De Maio 12, Sturaro 22, Sculli 25, Gilardino 28 (Genoa)



Con una magistrale punizione del regista azzurro, i bianconeri espugnano all’89’ Marassi e allungano ulteriormente il passo in vetta. L’eroe della serata, però, è Buffon che nega un gol a Bertolacci e poi para un rigore al 71′ a Calaiò
GENOVA – Non è ancora ufficiale ma tra la Juve e lo scudetto della terza stella manca ormai solo la matematica. La perla di Pirlo, che consente ai bianconeri di mettere a segno a Genova la vittoria n. 24 nel campionato dei record, finirà per essere ricordata come la rete della sicurezza. Anche in una serata anonima, infatti, la capolista porta a casa i 3 punti, fiaccando la resistenza di un Genoa rivelatosi degnissimo sparring-partner che non avrebbe decisamente meritato di tornare a casa a mani vuote.
JUVE MAI COSI’ IN DIFFICOLTA’ – La Juve ha rischiato, ha penato, ha faticato a costruire gioco ma alla fine, ancora una volta, ha vinto. Segno che questo è davvero il suo anno. I bianconeri, forse anche mentalmente con l’impegno all’imminente match di ritorno con la Fiorentina in Europa League, hanno patito la pressione di un Genoa grintoso che, fino all’ultimo, non ha mollato un centimetro. E per tutta la partita non sono riusciti a mettere in atto le loro consuete trame. Ne sono testimonianza le misere due occasioni costruite in 89’ prima del gol di Pirlo senza, tra l’altro, mai impegnare Perin. Un bottino esiguo, destinato a rimanere il primato stagionale negativo per la squadra di Conte.
GENOA, E’ MANCATA SOLO LA CILIEGINA – Il Genoa torna a casa a mani vuote ma anche con la consapevolezza di aver fatto praticamente il massimo per fermare i primi in classifica. Per suggellare una prova perfetta è mancata la ciliegina sulla torta: quel rigore che Calaiò avrebbe potuto calciare meglio per superare Buffon. Ma sul piano dell’impegno Gasperini non può che applaudire la prova dei suoi, battutisi alla pari fino all’ultimo con giocatori di una categoria superiore.
CONTE PERDE PURE BARZAGLI – Costretto a rinunciare, oltre a Tevez, Giovinco e Marchisio, anche a Barzagli, fermatosi per un problema al polpaccio nel riscaldamento, Conte ha rilanciato Caceres proponendo Osvaldo al fianco di Llorente in attacco. Sul fronte opposto Gasperini ha deciso di schierarsi a specchio, rinunciando ad una punta (Konaté), con Matuzalem e Bertolacci rilanciati in mediana ed il ritrovato Burdisso al posto dell’infortunato Antonini in difesa.
ANNULLATO UN GOL REGOLARE A OSVALDO – La Juve ha provato a prendere subito il comando delle operazioni ma ha dovuto fare i conti con un Genoa aggressivo ai limiti della regolarità, tanto da rimediare ben 4 cartellini gialli nei primi 28’. Anche per questo ha faticato a creare pericoli. Ma alla prima buona occasione è passata: Pogba ha lanciato in area Osvaldo che con un morbido pallonetto ha scavalcato Perin. Un gol di splendida fattura che il guardalinee, però, ha annullato vedendo un inesistente fuorigioco.
RIGORE NEGATO A BERTOLACCI – Il bello è che l’azione è nata appena 1’ dopo che il Genoa aveva protestato, a ragione, per un fallo da rigore subito da Bertolacci che da ottima posizione aveva spedito alto di testa un pallone d’oro servitogli da Motta, per colpa però, di un tocco falloso di Lichtsteiner che gli aveva vistosamente fatto perdere l’equilibrio.
BUFFON PARATUTTO, IL GENOA RECRIMINA – Capito di non avere di fronte la migliore Juve della stagione, il Genoa nella ripresa ha provato il colpaccio e l’impresa non gli è riuscita per pochissimo: al 55’ Bertolacci, smarcato in area da Gilardino, ha calciato addosso a Buffon e sulla respinta Motta ha calciato un diagonale malamente a lato. I grifoni hanno continuato ad attaccare e al 71’ si sono procurati la migliore occasione per passare grazie ad un ingenuo tocco di mano in area di Vidal. Sul dischetto è andato Calaiò, da poco subentrato a Gilardino, che però ha calciato debolmente facendosi intuire il tiro da Buffon.
LA PERLA DI PIRLO – La Juve si è rinfrancata e, complice l’innesto di Quagliarella al posto di Osvaldo, ha trovato nuova vitalità: al 76’ ha prodotto la seconda conclusione verso la porta di Perin con un colpo di testa alto di Pogba su palla inattiva. Quindi, all’89’, è passata. Quagliarella si è procurato una punizione dal limite che Pirlo, con uno dei suoi calci magistrali, ha infilato sotto l’incrocio alla destra di Perin. Un tiro, un gol: è anche così che vincono le grandi squadre.
Jacopo Manfredi


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